La visita di Filippo Tommaso Marinetti a Bucarest nel maggio del 1930 è un'ottima occasione, più protocollare che programmatica, che ha reso finalmente possibile la magia dell'incontro e del contatto personale fra alcuni dei maggiori rappresentanti delle due avanguardie. Crediamo sia legittimo chiedersi anzitutto quale sia stato l'itinerario e il programma del soggiorno dell’alfiere futurista in Romania, se e a quali atmosfere incendiarie egli abbia partecipato, ma anche come sia stato accolto non solo dai compagni di ideale, ma allo stesso tempo dai vertici della cultura romena di quel tempo, un accademico del regime mussoli-niano, in un ambiente d'avanguardia con forti simpatie a sinistra e infine, quale immagine abbia riflesso la stampa culturale dei due Paesi, nei giorni della sua permanenza a Bucarest. I rapporti epistolari e gli scambi culturali intercorsi fra le redazioni delle riviste del movimento romeno d'avanguardia — «Contimporanul» (1922-1932), «75 H. P.» (n. unico, ottobre 1924), «Punct» (1924-1925), «Integral» (1925-1928), «unu» (1928-1932) — con la direzione del futurismo si erano consolidati verso la seconda metà degli anni Venti grazie a un'intensa attività di diffusione dell'estetica marinettiana, attraverso la pubblicazione di numerosi testi di carattere teorico e creativo, dedicati al movimento italiano, cui va aggiunto un corpus assai consistente di materiali informativi, note redazionali e commenti. In effetti, riunendo questa mole di materiali bibliografici, confluiti nella stampa culturale romena fino al 1930, otteniamo una sorta di dossier di ampie dimensioni, che ci consente di individuare in modo oculato e completo il notevole spessore degli aspetti futuristi che hanno permeato il programma estetico, elaborato negli stessi anni dal movimento d'avanguardia bucarestino. Il quadro risulterebbe indubbiamente lacunoso se al corpus di documenti futuristi, pubblicati dalle riviste dell'avanguardia, assieme alla produzione letteraria degli autori romeni ispirati alla medesima estetica, non si aggiungesse una quantità altrettanto rilevante di testi, manifesti e articoli divulgativi sul futurismo comparsi su alcuni periodici modernisti, letterari (postsimbolisti) e socio-culturali. Mentre, da una parte, il flusso della corrispondenza tra Bucarest e gli ambienti marinettiani sarà particolarmente intenso nel primo periodo del movimento romeno e dei suoi primi manifesti, nonché tra il 1930 e il 1931, in prossimità della visita del caposcuola futurista in Romania, dall'altra, i periodici d'avanguardia dedicheranno, durante lo stesso arco di tempo, rubriche, pagine o addirittura numeri speciali al movimento italiano. Ci limiteremo a indicare in questa sede soltanto alcuni testi letterari e diversi materiali, inclusi nel numero di «Integral» riservato al futurismo.
La visita di Filippo Tommaso Marinetti in Romania
DAVID, EMILIA
2010-01-01
Abstract
La visita di Filippo Tommaso Marinetti a Bucarest nel maggio del 1930 è un'ottima occasione, più protocollare che programmatica, che ha reso finalmente possibile la magia dell'incontro e del contatto personale fra alcuni dei maggiori rappresentanti delle due avanguardie. Crediamo sia legittimo chiedersi anzitutto quale sia stato l'itinerario e il programma del soggiorno dell’alfiere futurista in Romania, se e a quali atmosfere incendiarie egli abbia partecipato, ma anche come sia stato accolto non solo dai compagni di ideale, ma allo stesso tempo dai vertici della cultura romena di quel tempo, un accademico del regime mussoli-niano, in un ambiente d'avanguardia con forti simpatie a sinistra e infine, quale immagine abbia riflesso la stampa culturale dei due Paesi, nei giorni della sua permanenza a Bucarest. I rapporti epistolari e gli scambi culturali intercorsi fra le redazioni delle riviste del movimento romeno d'avanguardia — «Contimporanul» (1922-1932), «75 H. P.» (n. unico, ottobre 1924), «Punct» (1924-1925), «Integral» (1925-1928), «unu» (1928-1932) — con la direzione del futurismo si erano consolidati verso la seconda metà degli anni Venti grazie a un'intensa attività di diffusione dell'estetica marinettiana, attraverso la pubblicazione di numerosi testi di carattere teorico e creativo, dedicati al movimento italiano, cui va aggiunto un corpus assai consistente di materiali informativi, note redazionali e commenti. In effetti, riunendo questa mole di materiali bibliografici, confluiti nella stampa culturale romena fino al 1930, otteniamo una sorta di dossier di ampie dimensioni, che ci consente di individuare in modo oculato e completo il notevole spessore degli aspetti futuristi che hanno permeato il programma estetico, elaborato negli stessi anni dal movimento d'avanguardia bucarestino. Il quadro risulterebbe indubbiamente lacunoso se al corpus di documenti futuristi, pubblicati dalle riviste dell'avanguardia, assieme alla produzione letteraria degli autori romeni ispirati alla medesima estetica, non si aggiungesse una quantità altrettanto rilevante di testi, manifesti e articoli divulgativi sul futurismo comparsi su alcuni periodici modernisti, letterari (postsimbolisti) e socio-culturali. Mentre, da una parte, il flusso della corrispondenza tra Bucarest e gli ambienti marinettiani sarà particolarmente intenso nel primo periodo del movimento romeno e dei suoi primi manifesti, nonché tra il 1930 e il 1931, in prossimità della visita del caposcuola futurista in Romania, dall'altra, i periodici d'avanguardia dedicheranno, durante lo stesso arco di tempo, rubriche, pagine o addirittura numeri speciali al movimento italiano. Ci limiteremo a indicare in questa sede soltanto alcuni testi letterari e diversi materiali, inclusi nel numero di «Integral» riservato al futurismo.| File | Dimensione | Formato | |
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