La morfologia della Val di Saent è fortemente caratterizzata dall’antica e recente azione del glacialismo. Sono state osservate forme glaciali di erosione, quali circhi, conche di sovraescavazione, gradini in roccia, rocce montonate e striate e creste aguzze. Sulla base di osservazioni morfologiche, stratigrafiche, sul grado di alterazione del materiale e di sviluppo del suolo, i depositi glaciali sono stati distinti in morene sub-attuali, morene relative alla massima espansione olocenica (attribuite alla Piccola Età Glaciale) e morene risalenti al Tardiglaciale. I depositi olocenici sono situati nei bacini di ghiacciai ancora esistenti (Vedretta di Sternai e Vedretta di Saent) o da poco estinti (Vedretta di Rabbi) e localmente assumono le sembianze di cordoni morenici laterali e frontali. I depositi Tardiglaciali coprono estese porzioni dell’area studiata e spesso sono organizzati in forma di argine morenico La storia glaciale recente è stata ricostruita per i due maggiori ghiacciai dell’area, la Vedretta di Sternai e la Vedretta di Saent, quest’ultima quasi completamente scomparsa. Integrando le osservazioni di campo con dati ottenuti da antichi documenti iconografici e dalle campagne glaciologiche si è potuto verificare un ritiro complessivo dalla massima espansione olocenica ad oggi di circa 570 m per la Vedretta di Sternai e di circa 640 m per la Vedretta di Saent. Nello stesso periodo di tempo la superficie della Vedretta di Sternai si è ridotta dell’85%, quella della Vedretta di Saent del 90%; quest’ultima, inoltre, ha visto innalzarsi la quota della linea di equilibrio di circa 78 m, testimoniando un innalzamento di meno di mezzo grado della temperatura media annua.
Variazioni oloceniche dei ghiacciai dell’alta Valle di Saent (Valle di Rabbi, Gruppo Ortles-Cevedale)
BARONI, CARLO;
2003-01-01
Abstract
La morfologia della Val di Saent è fortemente caratterizzata dall’antica e recente azione del glacialismo. Sono state osservate forme glaciali di erosione, quali circhi, conche di sovraescavazione, gradini in roccia, rocce montonate e striate e creste aguzze. Sulla base di osservazioni morfologiche, stratigrafiche, sul grado di alterazione del materiale e di sviluppo del suolo, i depositi glaciali sono stati distinti in morene sub-attuali, morene relative alla massima espansione olocenica (attribuite alla Piccola Età Glaciale) e morene risalenti al Tardiglaciale. I depositi olocenici sono situati nei bacini di ghiacciai ancora esistenti (Vedretta di Sternai e Vedretta di Saent) o da poco estinti (Vedretta di Rabbi) e localmente assumono le sembianze di cordoni morenici laterali e frontali. I depositi Tardiglaciali coprono estese porzioni dell’area studiata e spesso sono organizzati in forma di argine morenico La storia glaciale recente è stata ricostruita per i due maggiori ghiacciai dell’area, la Vedretta di Sternai e la Vedretta di Saent, quest’ultima quasi completamente scomparsa. Integrando le osservazioni di campo con dati ottenuti da antichi documenti iconografici e dalle campagne glaciologiche si è potuto verificare un ritiro complessivo dalla massima espansione olocenica ad oggi di circa 570 m per la Vedretta di Sternai e di circa 640 m per la Vedretta di Saent. Nello stesso periodo di tempo la superficie della Vedretta di Sternai si è ridotta dell’85%, quella della Vedretta di Saent del 90%; quest’ultima, inoltre, ha visto innalzarsi la quota della linea di equilibrio di circa 78 m, testimoniando un innalzamento di meno di mezzo grado della temperatura media annua.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.