L’utilizzo di biomasse per la produzione di combustibili liquidi è al momento una delle alternative più interessanti e promettenti nel panorama delle energie rinnovabili in virtù della potenziale abbondanza di tale fonte energetica e del know-how tecnico-scientifico dei processi di conversione. Nell’analizzare la sostenibilità dei bio-combustibili vengono raramente analizzati e riportati i possibili pericoli di natura chimico-fisica e tossicologica connessi al loro utilizzo. Tale valutazione costituisce tuttavia un elemento essenziale nel momento in cui si desidera comprenderne la sostenibilità, nonché i pericoli ad essi associati. Il presente contributo ha come obiettivo l’impostazione di un approccio all’analisi dei pericoli di natura chimico-fisica e tossicologica intrinsecamente connessi alla produzione, allo stoccaggio e all’impiego dei combustibili derivanti da biomasse nel settore civile e industriale, anche al fine di confrontarli con quelli tradizionalmente derivanti dall’uso dei combustibili fossili. I bio-combustibili sono infatti composti da un vasto numero di costituenti ed è evidente come i pericoli ad essi associati sono relativi non solo alla possibilità di incendi ed esplosioni, ma anche alle conseguenze di rilasci indesiderati nell’ambiente. Uno “screening” delle principali proprietà chimiche, fisiche e tossicologiche delle sostanze, basato sulla definizione di un insieme di parametri di impatto potenziale ha permesso la definizione di una metrica, ha portato all’individuazione di una metrica finalizzata a descriverne e quantificarne la pericolosità. Il grande numero di componenti presenti nei combustibili ha richiesto inoltre l’introduzione di un approccio basato su un numero limitato di macrocomponenti rappresentativi che permettano un’efficace rappresentazione degli impatti potenziali di categorie di composti “assimilabili”. Combustibili liquidi derivati da biomasse sono stati caratterizzati a partire da dati sperimentali e provenienti da letteratura. L’applicazione del presente approccio consente di confrontare la pericolosità dei combustibili attraverso una impronta (“fingerprint”) di impatti potenziali valutati rispetto a diverse tipologie di rischio.
Valutazione del rischio associato alla produzione ed allo stoccaggio di combustibili derivanti da biomasse
BARONTINI, FEDERICA;
2008-01-01
Abstract
L’utilizzo di biomasse per la produzione di combustibili liquidi è al momento una delle alternative più interessanti e promettenti nel panorama delle energie rinnovabili in virtù della potenziale abbondanza di tale fonte energetica e del know-how tecnico-scientifico dei processi di conversione. Nell’analizzare la sostenibilità dei bio-combustibili vengono raramente analizzati e riportati i possibili pericoli di natura chimico-fisica e tossicologica connessi al loro utilizzo. Tale valutazione costituisce tuttavia un elemento essenziale nel momento in cui si desidera comprenderne la sostenibilità, nonché i pericoli ad essi associati. Il presente contributo ha come obiettivo l’impostazione di un approccio all’analisi dei pericoli di natura chimico-fisica e tossicologica intrinsecamente connessi alla produzione, allo stoccaggio e all’impiego dei combustibili derivanti da biomasse nel settore civile e industriale, anche al fine di confrontarli con quelli tradizionalmente derivanti dall’uso dei combustibili fossili. I bio-combustibili sono infatti composti da un vasto numero di costituenti ed è evidente come i pericoli ad essi associati sono relativi non solo alla possibilità di incendi ed esplosioni, ma anche alle conseguenze di rilasci indesiderati nell’ambiente. Uno “screening” delle principali proprietà chimiche, fisiche e tossicologiche delle sostanze, basato sulla definizione di un insieme di parametri di impatto potenziale ha permesso la definizione di una metrica, ha portato all’individuazione di una metrica finalizzata a descriverne e quantificarne la pericolosità. Il grande numero di componenti presenti nei combustibili ha richiesto inoltre l’introduzione di un approccio basato su un numero limitato di macrocomponenti rappresentativi che permettano un’efficace rappresentazione degli impatti potenziali di categorie di composti “assimilabili”. Combustibili liquidi derivati da biomasse sono stati caratterizzati a partire da dati sperimentali e provenienti da letteratura. L’applicazione del presente approccio consente di confrontare la pericolosità dei combustibili attraverso una impronta (“fingerprint”) di impatti potenziali valutati rispetto a diverse tipologie di rischio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.