Nel quadro degli studi che per oggetto scelgono le forme poetiche delle più antiche età della civiltà dei Greci, quelli relativi alla raccolta degli Inni Omerici hanno avuto nell’ultimo decennio uno sviluppo notevole che giustifica ampiamente l’evocazione della nozione di progresso. Il fenomeno trova una spiegazione soprattutto nella raggiunta maturità degli studi sull’epica greca arcaica, nella dimensione eroica e in quella teogonica e didascalica, prima che proemiale, che costituiscono un referente necessario, e oggi solidamente acquisito, su cui fondare una esperienza di confronto. Si deve poi prendere in considerazione quella che appare essere la peculiarità della forma poetica di cui gli Inni sono testimonianza. Se pure ci si vale della comune distinzione – tra forme della espressione e forme del contenuto – appare evidente come varietà e variazione delle une e delle altre siano da connettere con la diacronia del fenomeno, con il suo svolgersi (e modificarsi) nel tempo e nello spazio e quindi nella storia, che comporta una singolare commistione di elementi di continuità rituale i quali permangono per entro un contesto di modificazione, spazio-temporale, dei contesti sociali di riferimento. I sei studi raccolti in questo volume sono il prodotto di esperienze didattiche ordinarie – condotte, nei primi cinque casi, nella forma seminariale dell’ultimo degli anni di studio e, nel sesto, in quella della redazione della memoria di laurea – tutte condotte con studenti del corso triennale in Lettere antiche della Università di Pisa.
COMINCIO A CANTARE Contributi allo studio degli Inni Omerici
DI DONATO, RICCARDO
2016-01-01
Abstract
Nel quadro degli studi che per oggetto scelgono le forme poetiche delle più antiche età della civiltà dei Greci, quelli relativi alla raccolta degli Inni Omerici hanno avuto nell’ultimo decennio uno sviluppo notevole che giustifica ampiamente l’evocazione della nozione di progresso. Il fenomeno trova una spiegazione soprattutto nella raggiunta maturità degli studi sull’epica greca arcaica, nella dimensione eroica e in quella teogonica e didascalica, prima che proemiale, che costituiscono un referente necessario, e oggi solidamente acquisito, su cui fondare una esperienza di confronto. Si deve poi prendere in considerazione quella che appare essere la peculiarità della forma poetica di cui gli Inni sono testimonianza. Se pure ci si vale della comune distinzione – tra forme della espressione e forme del contenuto – appare evidente come varietà e variazione delle une e delle altre siano da connettere con la diacronia del fenomeno, con il suo svolgersi (e modificarsi) nel tempo e nello spazio e quindi nella storia, che comporta una singolare commistione di elementi di continuità rituale i quali permangono per entro un contesto di modificazione, spazio-temporale, dei contesti sociali di riferimento. I sei studi raccolti in questo volume sono il prodotto di esperienze didattiche ordinarie – condotte, nei primi cinque casi, nella forma seminariale dell’ultimo degli anni di studio e, nel sesto, in quella della redazione della memoria di laurea – tutte condotte con studenti del corso triennale in Lettere antiche della Università di Pisa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.