Si tratta di un contributo che rientra nel progetto di ricerca "Il patrimonio teatrale italiano: atlante storico, metodiche e strumenti multimediali di valorizzazione" cofinanziato dal MIUR (PRIN 2004). Corredato da due interviste inedite a Paolo Poli e Franca Valeri, il volume ripercorre la storia del teatro comico-satirico dal dopoguerra all’anno che precede il Sessantotto (fino al Convegno per un Nuovo Teatro di Ivrea), definendo parametri di riflessione e intrecciando l’analisi drammaturgica a quella spettacolare. L’indagine, che affronta il tema sempre attuale della “satira molesta”, è condotta su testi per la maggior parte inediti di autori-attori che hanno rivoluzionato la “rivista” italiana, innervandola di contenuti sociali e politici veicolati attraverso un rinnovamento anche stilistico della scena e della scrittura. Protagonisti di questo percorso critico i “Gobbi” Franca Valeri, Alberto Bonucci, Vittorio Caprioli, con le tre edizioni di "Carnet de notes" (che contengono in nuce il personaggio noto al pubblico televisivo della Signorina Snob), e i “Dritti” Dario Fo, Franco Parenti, Giustino Durano, con le riviste “di cervello” "Il dito nell’occhio" e "I sani da legare". Ma anche la censuratissima "Rita da Cascia" di Paolo Poli, il Cabaret 60 di Giancarlo Cobelli, le canzoni scomode di Gaber e Iannacci. Il volume ha il merito di aver riportato all’attenzione del pubblico e della critica i testi radiofonici di Fo e Parenti degli anni Cinquanta, in particolare "Chicchirichì" e "Non si vive di solo pane", con il personaggio radiofonico dell’Impiegato Gorgogliati di Fo, in tutto e per tutto antenato del Ragionier Ugo Fantocci (poi Fantozzi) di Paolo Villaggio. Il trio Pa-Du-Fo e la compagnia dei Gobbi in particolare creano un gioco drammaturgico e recitativo che rovescia i canoni allora in uso tra gli attori-autori di teatro. Essi scrivono e riscrivono “testi mobili” che continuamente mutano a seguito delle messe in scena e in onda. “Copioni di voci” e “immagini di scena” che conservano intatta ancora oggi la loro vis comica dissacrante.

Gobbi, dritti e la satira molesta : copioni di voci immagini di scena (1951-1967)

MARINAI, EVA
2007-01-01

Abstract

Si tratta di un contributo che rientra nel progetto di ricerca "Il patrimonio teatrale italiano: atlante storico, metodiche e strumenti multimediali di valorizzazione" cofinanziato dal MIUR (PRIN 2004). Corredato da due interviste inedite a Paolo Poli e Franca Valeri, il volume ripercorre la storia del teatro comico-satirico dal dopoguerra all’anno che precede il Sessantotto (fino al Convegno per un Nuovo Teatro di Ivrea), definendo parametri di riflessione e intrecciando l’analisi drammaturgica a quella spettacolare. L’indagine, che affronta il tema sempre attuale della “satira molesta”, è condotta su testi per la maggior parte inediti di autori-attori che hanno rivoluzionato la “rivista” italiana, innervandola di contenuti sociali e politici veicolati attraverso un rinnovamento anche stilistico della scena e della scrittura. Protagonisti di questo percorso critico i “Gobbi” Franca Valeri, Alberto Bonucci, Vittorio Caprioli, con le tre edizioni di "Carnet de notes" (che contengono in nuce il personaggio noto al pubblico televisivo della Signorina Snob), e i “Dritti” Dario Fo, Franco Parenti, Giustino Durano, con le riviste “di cervello” "Il dito nell’occhio" e "I sani da legare". Ma anche la censuratissima "Rita da Cascia" di Paolo Poli, il Cabaret 60 di Giancarlo Cobelli, le canzoni scomode di Gaber e Iannacci. Il volume ha il merito di aver riportato all’attenzione del pubblico e della critica i testi radiofonici di Fo e Parenti degli anni Cinquanta, in particolare "Chicchirichì" e "Non si vive di solo pane", con il personaggio radiofonico dell’Impiegato Gorgogliati di Fo, in tutto e per tutto antenato del Ragionier Ugo Fantocci (poi Fantozzi) di Paolo Villaggio. Il trio Pa-Du-Fo e la compagnia dei Gobbi in particolare creano un gioco drammaturgico e recitativo che rovescia i canoni allora in uso tra gli attori-autori di teatro. Essi scrivono e riscrivono “testi mobili” che continuamente mutano a seguito delle messe in scena e in onda. “Copioni di voci” e “immagini di scena” che conservano intatta ancora oggi la loro vis comica dissacrante.
2007
Marinai, Eva
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