Lorenzo Viani, scegliendo di rappresentare ubriachi, folli, vagabondi, con uno stile in cui si mescolano gergo e dialetto, prende le distanze dai vinti verghiani: i derelitti vianeschi sono portatori di una logica alternativa rispetto a quella dei benpensanti, sono epici nella loro ostinazione nel vizio, depositari di un’utopia sociale da contrapporre alla crisi politica del primo dopoguerra. Beoni, pazzi e sfaccendati popolano anche i racconti di Rolando Viani, il quale però li ritrae nel loro grigiore inquietante e non ne fa dei carismatici profeti nietzschiani; ciononostante i disoccupati viareggini, nelle loro sparate al bar, riescono talvolta a gettare una luce inedita sui portati del progresso. Mentre queste figure marginali, ancora piagate dalla guerra, aspettano, si sta avvicinando un’altra svolta epocale, quella degli anni ’60.
Personaggi delle crisi: derelitti e sfaccendati nei racconti di Lorenzo e Rolando Viani
DANTI, LUCA
2016-01-01
Abstract
Lorenzo Viani, scegliendo di rappresentare ubriachi, folli, vagabondi, con uno stile in cui si mescolano gergo e dialetto, prende le distanze dai vinti verghiani: i derelitti vianeschi sono portatori di una logica alternativa rispetto a quella dei benpensanti, sono epici nella loro ostinazione nel vizio, depositari di un’utopia sociale da contrapporre alla crisi politica del primo dopoguerra. Beoni, pazzi e sfaccendati popolano anche i racconti di Rolando Viani, il quale però li ritrae nel loro grigiore inquietante e non ne fa dei carismatici profeti nietzschiani; ciononostante i disoccupati viareggini, nelle loro sparate al bar, riescono talvolta a gettare una luce inedita sui portati del progresso. Mentre queste figure marginali, ancora piagate dalla guerra, aspettano, si sta avvicinando un’altra svolta epocale, quella degli anni ’60.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.