La parola crisi accanto a welfare è diventata da molti anni ricorrente nella letteratura di riferimento e nell’agenda politica, orientando sia gli studi sia molti degli interventi di policy. Oltre alla messa in discussione dell’efficacia e della capacità dei sistemi di protezione sociale di risolvere i problemi dei soggetti più bisognosi, si è, negli ultimi anni, allargato lo sguardo ai temi della conciliazione dei tempi di vita e agli effetti che la mancanza di servizi produce sui tassi di fecondità e sull’occupazione femminile. L’architettura istituzionale ereditata dal passato e i tre regimi individuati da EspingAndersen (1990) (liberale, social democratico, conservatore-corporativo), costruiti nel periodo di crescita, non danno conto delle nuove dimensioni che influenzano le complesse dinamiche delle politiche sociali, lo stesso Autore ne ha inserito una specifica che riguarda i paesi mediterranei (1999). Tipologie che necessitano di un aggiornamento, per cui non solo è importante analizzare le contaminazione tra struttura del mercato del lavoro e politiche, ma anche gli aspetti culturali e la dimensione sovranazionale per le influenze esercitate dall’Unione Europea su questi temi. Prospettive teoriche-analitiche e spazi di dialogo che vengono affrontati nel contributo tenendo presente il “nuovo posto delle donne” e ridefinendo gli apparati concettuali in virtù del mutato contesto socio-economico (Natali, 2013)

Crisi dei sistemi di welfare e politiche di conciliazione

BIANCHERI, RITA
2016-01-01

Abstract

La parola crisi accanto a welfare è diventata da molti anni ricorrente nella letteratura di riferimento e nell’agenda politica, orientando sia gli studi sia molti degli interventi di policy. Oltre alla messa in discussione dell’efficacia e della capacità dei sistemi di protezione sociale di risolvere i problemi dei soggetti più bisognosi, si è, negli ultimi anni, allargato lo sguardo ai temi della conciliazione dei tempi di vita e agli effetti che la mancanza di servizi produce sui tassi di fecondità e sull’occupazione femminile. L’architettura istituzionale ereditata dal passato e i tre regimi individuati da EspingAndersen (1990) (liberale, social democratico, conservatore-corporativo), costruiti nel periodo di crescita, non danno conto delle nuove dimensioni che influenzano le complesse dinamiche delle politiche sociali, lo stesso Autore ne ha inserito una specifica che riguarda i paesi mediterranei (1999). Tipologie che necessitano di un aggiornamento, per cui non solo è importante analizzare le contaminazione tra struttura del mercato del lavoro e politiche, ma anche gli aspetti culturali e la dimensione sovranazionale per le influenze esercitate dall’Unione Europea su questi temi. Prospettive teoriche-analitiche e spazi di dialogo che vengono affrontati nel contributo tenendo presente il “nuovo posto delle donne” e ridefinendo gli apparati concettuali in virtù del mutato contesto socio-economico (Natali, 2013)
2016
978-88-6741-703-2
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