Questo volume rappresenta la terza edizione di un ciclo di lavoro iniziato nel 2006 per la tesi di dottorato. Questa, discussa nel 2010 (prima edizione, GATTIGLIA 2010), è stata parzialmente pubblicata, come monografia sintetica nel 2011 (seconda edizione, GATTIGLIA 2011) o in articoli (GATTIGLIA 2012, GATTIGLIA 2012a, GATTIGLIA G. 2011a) e trova ora (terza edizione) una pubblicazione più ampia alla luce di molti dati nuovi. Negli ultimi 2 anni, infatti, il lavoro di studio su Pisa, non solo medievale, è proseguito all’interno del progetto MAPPA (Metodologie Applicate alla Predittività del Potenziale) , che ha reso possibile una capillare raccolta dati attraverso i quali si è potuto ricomporre più compiutamente il quadro idrogeologico, geomorfologico e topografico e sottoporre a verifica, in molti casi modificando, parte delle ipotesi fatte in quelle sedi. I dati qui analizzati sono open data sul MOD (ANICHINI et alii 2013) (l’archivio open data dell’archeologia italiana www.mappaproject.org/mod) o interrogabili su webGIS (MAPPAgis www.mappaproject.org/webgis). Nel primo capitolo viene sinteticamente raccontata la storia dell’archeologia urbana a Pisa. Nel secondo capitolo lo sguardo si allarga sul contesto territoriale e sul paesaggio. I percorsi fluviali e le aree palustri vengono analizzati per capire come l’ambiente abbia condizionato nel bene e nel male lo sviluppo della città medievale. Ma siccome l’uomo non è stato passivo di fronte ad esso, lo studio del sistema portuale e della viabilità terrestre permette di comprendere quali soluzioni siano state adottate per sfruttare i vantaggi geografici e generare profitti economici e commerciali.Il terzo ed ultimo capitolo è diviso in due parti. La prima vuole illustrare le grandi trasformazioni urbanistiche nel lungo periodo che va dalla fine della romanità (VI secolo) alla conquista fiorentina (inizio XV secolo). La seconda parte fa parlare le tracce materiali, le fonti archeologiche, quei tasselli della storia che hanno permesso di ricostruire il quadro generale. Saranno soprattutto i dati provenienti dagli scavi a raccontare com’erano gli edifici, le strade, gli opifici e le botteghe artigianali, il sistema di smaltimento dei rifiuti e di approvvigionamento dell’acqua, infine la ricchezza e lo status sociale dei suoi abitanti.

Mappa. Pisa medievale

GATTIGLIA, GABRIELE
2013-01-01

Abstract

Questo volume rappresenta la terza edizione di un ciclo di lavoro iniziato nel 2006 per la tesi di dottorato. Questa, discussa nel 2010 (prima edizione, GATTIGLIA 2010), è stata parzialmente pubblicata, come monografia sintetica nel 2011 (seconda edizione, GATTIGLIA 2011) o in articoli (GATTIGLIA 2012, GATTIGLIA 2012a, GATTIGLIA G. 2011a) e trova ora (terza edizione) una pubblicazione più ampia alla luce di molti dati nuovi. Negli ultimi 2 anni, infatti, il lavoro di studio su Pisa, non solo medievale, è proseguito all’interno del progetto MAPPA (Metodologie Applicate alla Predittività del Potenziale) , che ha reso possibile una capillare raccolta dati attraverso i quali si è potuto ricomporre più compiutamente il quadro idrogeologico, geomorfologico e topografico e sottoporre a verifica, in molti casi modificando, parte delle ipotesi fatte in quelle sedi. I dati qui analizzati sono open data sul MOD (ANICHINI et alii 2013) (l’archivio open data dell’archeologia italiana www.mappaproject.org/mod) o interrogabili su webGIS (MAPPAgis www.mappaproject.org/webgis). Nel primo capitolo viene sinteticamente raccontata la storia dell’archeologia urbana a Pisa. Nel secondo capitolo lo sguardo si allarga sul contesto territoriale e sul paesaggio. I percorsi fluviali e le aree palustri vengono analizzati per capire come l’ambiente abbia condizionato nel bene e nel male lo sviluppo della città medievale. Ma siccome l’uomo non è stato passivo di fronte ad esso, lo studio del sistema portuale e della viabilità terrestre permette di comprendere quali soluzioni siano state adottate per sfruttare i vantaggi geografici e generare profitti economici e commerciali.Il terzo ed ultimo capitolo è diviso in due parti. La prima vuole illustrare le grandi trasformazioni urbanistiche nel lungo periodo che va dalla fine della romanità (VI secolo) alla conquista fiorentina (inizio XV secolo). La seconda parte fa parlare le tracce materiali, le fonti archeologiche, quei tasselli della storia che hanno permesso di ricostruire il quadro generale. Saranno soprattutto i dati provenienti dagli scavi a raccontare com’erano gli edifici, le strade, gli opifici e le botteghe artigianali, il sistema di smaltimento dei rifiuti e di approvvigionamento dell’acqua, infine la ricchezza e lo status sociale dei suoi abitanti.
2013
Gattiglia, Gabriele
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