Il volume è un ampio studio, in termini cronologici si tratta del primo di tale ampiezza pubblicato fuori in confini della Russia, dedicato alla cultura non ufficiale di Leningrado. Quale elemento portante e connotante tale cultura si scelto il genere della poesia. In questo studio, il testo poetico è elevato contestualmente a oggetto di analisi linguistica e semiotica. Accanto alla ricostruzione storica della cultura letteraria indipendente, in particolare del periodo 1968-1991 (pu senza trascurare gli anni '50-'60), si pongono all'attenzione del lettore gli autori, le attività clandestine dell'editoria in proprio ("samizdat"), le riunioni spontanee dei seminari, delle letture poetiche e delle manifestazioni a scopo politico e civile. In particolare, trovano spazio nella parte conclusiva del volume le appendici dei materiali inediti dal samizdat dedicati prevalentemente alla poesia (da antologie quali "Lepta" o "Ostrova" o riviste letterarie e filosofiche quali "37", "Casy", "Severnaja pocta", "Obvodnyj kanal"). Altro aspetto peculiare del libro sono le traduzioni delle poesie che corroborano l'approccio ermeneutico ai testi. Il volume ha ottenuto un positivo riscontro della critica con recensioni in riviste internazionali quali "Toronto Slavic Quarterly" (2009) e "Novoe Literaturnoe Obozrenie" (2009), nonché nel convegno internazionale di studi organizzato dall'Università di Ginevra (marzo 2012) dedicato interamente alla poesia nella "seconda cultura" di Leningrado.

"Quel che si metteva in rima". Cultura e poesia underground a Leningrado

SABBATINI, MARCO
2008-01-01

Abstract

Il volume è un ampio studio, in termini cronologici si tratta del primo di tale ampiezza pubblicato fuori in confini della Russia, dedicato alla cultura non ufficiale di Leningrado. Quale elemento portante e connotante tale cultura si scelto il genere della poesia. In questo studio, il testo poetico è elevato contestualmente a oggetto di analisi linguistica e semiotica. Accanto alla ricostruzione storica della cultura letteraria indipendente, in particolare del periodo 1968-1991 (pu senza trascurare gli anni '50-'60), si pongono all'attenzione del lettore gli autori, le attività clandestine dell'editoria in proprio ("samizdat"), le riunioni spontanee dei seminari, delle letture poetiche e delle manifestazioni a scopo politico e civile. In particolare, trovano spazio nella parte conclusiva del volume le appendici dei materiali inediti dal samizdat dedicati prevalentemente alla poesia (da antologie quali "Lepta" o "Ostrova" o riviste letterarie e filosofiche quali "37", "Casy", "Severnaja pocta", "Obvodnyj kanal"). Altro aspetto peculiare del libro sono le traduzioni delle poesie che corroborano l'approccio ermeneutico ai testi. Il volume ha ottenuto un positivo riscontro della critica con recensioni in riviste internazionali quali "Toronto Slavic Quarterly" (2009) e "Novoe Literaturnoe Obozrenie" (2009), nonché nel convegno internazionale di studi organizzato dall'Università di Ginevra (marzo 2012) dedicato interamente alla poesia nella "seconda cultura" di Leningrado.
2008
Sabbatini, Marco
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/879076
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