Il Galanchio è un’area salmastra parzialmente umida, di circa un ettaro, localizzata in Toscana lungo il Litorale pisano. Si estende in prossimità della Riserva della Cornacchiaia nella Tenuta di Tombolo del Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli, davanti al Canale Scolmatore. Il sito è caratterizzato dalla risalita della falda salmastra che, specialmente nel periodo estivo e in concomitanza con il prosciugamento delle aree marginali per l’elevarsi delle temperature, crea un ambiente del tutto peculiare, con evidenti ed estesi affioramenti di sale e presenza di specie tipiche dei contesti alofili. Le analisi condotte sulle caratteristiche chimico-fisiche dei suoli hanno rivelato valori di salinità variabili, a seconda del periodo annuale, in media tra 4 e 25 g/L e una netta prevalenza di NaCl tra i sali presenti. Nonostante le peculiarità ambientali che rendono l’area particolarmente interessante dal punto di vista naturalistico-ambientale, Galanchio, ancora oggi, non ha alcun riconoscimento come riserva o area RAMSAR, né alcuna altra forma di protezione speciale, nonostante si collochi all’interno di un Parco Regionale. Questa mancanza di tutela rende l’area, già di per sé molto fragile, a rischio costante di interventi antropici che possono comprometterne drasticamente le caratteristiche. Non sono rari i casi di utilizzo di Galanchio come spazio per il deposito di rifiuti di vario genere. Sulla base di queste considerazioni è stato avviato uno studio volto ad approfondire le conoscenze sulle caratteristiche naturalistiche dell’area a partire dalla componente floristico-vegetazionale al fine di valutarne le criticità e il dinamismo, e il reale grado di valenza ambientale. Le indagini in questa fase dello studio si sono soffermate prevalentemente sulla flora angiospermica e sulla vegetazione estivo-autunnale e hanno seguito i metodi canonici di campionamento e determinazione delle specie tramite la Flora d’Italia (Pignatti, 1982), rilievi fitosociologici tramite il metodo di Braun-Blanquet, caratterizzazione delle diverse fitocenosi secondo la classificazione Corine Biotipes. La flora censita, tipicamente alofila erbacea o arbustiva, più o meno obbligata, si distribuisce secondo gradienti piuttosto definiti di salinità e presenza di acqua nel suolo. Nonostante l’elevato grado di pressione antropica, nel sito si possono riconoscere fitocenosi di interesse prioritario secondo la Direttiva Habitat 92/43/CEE quale l’Habitat 1510 Steppe salate mediterranee (Limonietalia) (Corine Biotipes 15.81) caratterizzato dalla prevalenza di Limonium serotinum (Rchb.) Pign., associato ad altre alofite come Halimione portulacoides L., Salsola soda L., Suaeda maritima (L.) Dumort e Salicornia europaea L., o l'Habitat 1420 Praterie e fruticeti alofili mediterranei e termo-atlantici (Sarcocornietea fruticosi) tra le cui specie caratteristiche e particolarmente abbondanti sono da annoverare le emergenze Inula crihmoides L., Aster tripolium L. e Aeluropus litoralis (Gouan) Parl.
Biodiversità floristica delle aree salmastre della Toscana settentrionale: il caso di Galanchio nel litorale pisano
Tiziana Lombardi
;Andrea Bertacchi;
2016-01-01
Abstract
Il Galanchio è un’area salmastra parzialmente umida, di circa un ettaro, localizzata in Toscana lungo il Litorale pisano. Si estende in prossimità della Riserva della Cornacchiaia nella Tenuta di Tombolo del Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli, davanti al Canale Scolmatore. Il sito è caratterizzato dalla risalita della falda salmastra che, specialmente nel periodo estivo e in concomitanza con il prosciugamento delle aree marginali per l’elevarsi delle temperature, crea un ambiente del tutto peculiare, con evidenti ed estesi affioramenti di sale e presenza di specie tipiche dei contesti alofili. Le analisi condotte sulle caratteristiche chimico-fisiche dei suoli hanno rivelato valori di salinità variabili, a seconda del periodo annuale, in media tra 4 e 25 g/L e una netta prevalenza di NaCl tra i sali presenti. Nonostante le peculiarità ambientali che rendono l’area particolarmente interessante dal punto di vista naturalistico-ambientale, Galanchio, ancora oggi, non ha alcun riconoscimento come riserva o area RAMSAR, né alcuna altra forma di protezione speciale, nonostante si collochi all’interno di un Parco Regionale. Questa mancanza di tutela rende l’area, già di per sé molto fragile, a rischio costante di interventi antropici che possono comprometterne drasticamente le caratteristiche. Non sono rari i casi di utilizzo di Galanchio come spazio per il deposito di rifiuti di vario genere. Sulla base di queste considerazioni è stato avviato uno studio volto ad approfondire le conoscenze sulle caratteristiche naturalistiche dell’area a partire dalla componente floristico-vegetazionale al fine di valutarne le criticità e il dinamismo, e il reale grado di valenza ambientale. Le indagini in questa fase dello studio si sono soffermate prevalentemente sulla flora angiospermica e sulla vegetazione estivo-autunnale e hanno seguito i metodi canonici di campionamento e determinazione delle specie tramite la Flora d’Italia (Pignatti, 1982), rilievi fitosociologici tramite il metodo di Braun-Blanquet, caratterizzazione delle diverse fitocenosi secondo la classificazione Corine Biotipes. La flora censita, tipicamente alofila erbacea o arbustiva, più o meno obbligata, si distribuisce secondo gradienti piuttosto definiti di salinità e presenza di acqua nel suolo. Nonostante l’elevato grado di pressione antropica, nel sito si possono riconoscere fitocenosi di interesse prioritario secondo la Direttiva Habitat 92/43/CEE quale l’Habitat 1510 Steppe salate mediterranee (Limonietalia) (Corine Biotipes 15.81) caratterizzato dalla prevalenza di Limonium serotinum (Rchb.) Pign., associato ad altre alofite come Halimione portulacoides L., Salsola soda L., Suaeda maritima (L.) Dumort e Salicornia europaea L., o l'Habitat 1420 Praterie e fruticeti alofili mediterranei e termo-atlantici (Sarcocornietea fruticosi) tra le cui specie caratteristiche e particolarmente abbondanti sono da annoverare le emergenze Inula crihmoides L., Aster tripolium L. e Aeluropus litoralis (Gouan) Parl.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.