Per una teoria della vergogna

Riflettendo sulle posizioni di diversi filosofi (da Aristotele a Sartre, da Kant a Scheler, fino ai contemporanei, a partire da John Rawls, Bernard Williams, Gabriele Taylor), il saggio prende posizione su modelli teorici e storiografici che hanno interpretato la vergogna basandosi sulla presunta superiorità della colpa come emozione morale. La teoria della vergogna di cui qui si pongono le basi chiarisce il rapporto fra vergogna e valori rilevanti per la propria identità, spiega la rilevanza del riferimento ad altri e discute il rapporto fra la critica di sé e il bisogno di proteggere qualcosa di prezioso e privato che si manifesta nell’impulso a coprirsi e a nascondersi. Nel libro progressivamente si illumina la differenza fra la vergogna e altre emozioni, come la delusione di se stessi, l’imbarazzo, il sentirsi umiliati, e si discutono fenomeni come l’invadenza, il tatto, la superficialità, mostrando la loro rilevanza etica.