La categoria di cultura popolare conosce ampia fortuna in Italia nella seconda metà del Novecento, grazie soprattutto all’influenza di Gramsci e ai concetti di egemonia e subalternità. Autori come De Martino e Cirese innovano fortemente la tradizione classica degli studi di folklore, creando una nuova disciplina «demologica». Il libro ricostruisce gli sviluppi della demologia e il suo attuale declino, a fronte dell’ingresso in scena dei consumi culturali di massa; propone quindi casi di studio che articolano la riflessione sulla cultura popolare nell’ambito della società globale e mediale contemporanea.

Cultura popolare in Italia: da Gramsci all'Unesco

Dei, fabio
2018-01-01

Abstract

La categoria di cultura popolare conosce ampia fortuna in Italia nella seconda metà del Novecento, grazie soprattutto all’influenza di Gramsci e ai concetti di egemonia e subalternità. Autori come De Martino e Cirese innovano fortemente la tradizione classica degli studi di folklore, creando una nuova disciplina «demologica». Il libro ricostruisce gli sviluppi della demologia e il suo attuale declino, a fronte dell’ingresso in scena dei consumi culturali di massa; propone quindi casi di studio che articolano la riflessione sulla cultura popolare nell’ambito della società globale e mediale contemporanea.
2018
Dei, Fabio
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/922350
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