il volume presenta innanzitutto alcune formulazioni del concetto di città nobili, a partire da quella proposta da Pompeo Neri; prosegue con quelle segnalate da altri autori, sia letterati sia giuristi, dalle quali emerge un'interessante varietà di opinioni. Fra i primi indica Sebastiano Fausto da Longiano, Girolamo Muzio, Paolo Mini, Annibale Romei, Paolo Paruta, Giaovan Battista Possevino. Degli apporti della giurisprudenza ricorda in primo luogo il Commentarius de nobilitate et iure primigeniorum di André Tiraqueau. Ricorda inoltre che dalla Glossa di Accursio emerge una definizione dalla quale discendono due ipotesi, l'una restrittiva e l'altra estensiva. Bartolo da Sassoferrato fece propria quest'ultima, accettata anche da Giovanni della Piazza, Jacques Rebuffi, Bartolomeo Cipolla, Bon de Curtili, Luca da Penne. il volume analizza poi le problematiche attinenti alla distinzione tra le città nobili antiche del Granducato di Toscana (Firenze, Siena, Pisa, Pistoia, Arezzo, Volterra e Cortona) e quelle meno antiche (San Sepolcro, Montepulciano, Colle, San Miniato, Prato, Livorno e Pescia). Esamina quindi, fra gli altri argomenti, il conflitto tra la legge toscana per regolamento della nobiltà e cittadinanza pubblicata il 1° ottobre 1750 e gli statuti dell'Ordine di Santo Stefano

Le città nobili della Toscana granducale (secoli XVII-XVIII)

Cinzia Rossi
2018-01-01

Abstract

il volume presenta innanzitutto alcune formulazioni del concetto di città nobili, a partire da quella proposta da Pompeo Neri; prosegue con quelle segnalate da altri autori, sia letterati sia giuristi, dalle quali emerge un'interessante varietà di opinioni. Fra i primi indica Sebastiano Fausto da Longiano, Girolamo Muzio, Paolo Mini, Annibale Romei, Paolo Paruta, Giaovan Battista Possevino. Degli apporti della giurisprudenza ricorda in primo luogo il Commentarius de nobilitate et iure primigeniorum di André Tiraqueau. Ricorda inoltre che dalla Glossa di Accursio emerge una definizione dalla quale discendono due ipotesi, l'una restrittiva e l'altra estensiva. Bartolo da Sassoferrato fece propria quest'ultima, accettata anche da Giovanni della Piazza, Jacques Rebuffi, Bartolomeo Cipolla, Bon de Curtili, Luca da Penne. il volume analizza poi le problematiche attinenti alla distinzione tra le città nobili antiche del Granducato di Toscana (Firenze, Siena, Pisa, Pistoia, Arezzo, Volterra e Cortona) e quelle meno antiche (San Sepolcro, Montepulciano, Colle, San Miniato, Prato, Livorno e Pescia). Esamina quindi, fra gli altri argomenti, il conflitto tra la legge toscana per regolamento della nobiltà e cittadinanza pubblicata il 1° ottobre 1750 e gli statuti dell'Ordine di Santo Stefano
2018
Rossi, Cinzia
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