il libro promosso è il frutto di una ricerca antropologica iniziata nel 2000 a Sant’Anna di Stazzema, comunità vittima del primo “massacro eliminazionista” compiuto in Italia, proseguita durante il dottorato in “Scienze antropologiche” presso l’Università di Napoli “L’Orientale”, e conclusa infine nel 2009. Alla luce dei lunghi anni di silenzio che dall’estate del 1944 hanno rimosso Sant’Anna di Stazzema dalla cultura nazionale del ricordo, la ricercatrice ha riletto analiticamente il boom commemorativo esploso nel 1994 con la scoperta del famoso “armadio della vergogna”. Da allora fino ad oggi, grazie all’interessamento dei media, dei politici, dei giudici e degli storici, il ricordo della vittime è stato progressivamente traghettato dalla dimensione locale a quella nazionale e internazionale. Le numerose trasmissioni televisive condotte alla presenza dei testimoni, l’istituzione in loco del Parco Nazionale della Pace, la celebrazione del processo contro i carnefici avvenuta presso il Tribunale Militare di La Spezia e infine la produzione del film “Miracolo a Sant’Anna” del registra afro-americano Spike Lee, hanno inevitabilmente contribuito alla patrimonializzazione della piccola comunità martire, trasformandone il volto e la memoria. Pertanto per analizzare le nuove forme del ricordo, per interpretarne simboli e significati, per descriverne le modalità di trasmissione e ricezione, la ricercatrice, Caterina Di Pasquale, ha condotto diverse campagne di rilevazione di fonti eterogenee. Negli anni ha ascoltato i sopravvissuti, i familiari delle vittime, i personaggi istituzionali che si sono occupati della politica locale del ricordo. Ha raccolto la rassegna stampa, le testimonianze scritte dei superstiti deceduti, le piccole pubblicazioni locali. Ha fotografato e censito gli oggetti e i luoghi della memoria. Grazie a questa lunga indagine ha ricostruito la storia culturale della memoria pubblica e privata della piccola comunità martire: una storia esemplare che offre al potenziale lettore strumenti e informazioni per riflettere criticamente sui conflitti interpretativi destati dall’uso e dall’abuso pubblico della memoria di guerra.

Il ricordo dopo l'oblio. Sant'Anna di Stazzema, la strage, la memoria

DI PASQUALE C
2010-01-01

Abstract

il libro promosso è il frutto di una ricerca antropologica iniziata nel 2000 a Sant’Anna di Stazzema, comunità vittima del primo “massacro eliminazionista” compiuto in Italia, proseguita durante il dottorato in “Scienze antropologiche” presso l’Università di Napoli “L’Orientale”, e conclusa infine nel 2009. Alla luce dei lunghi anni di silenzio che dall’estate del 1944 hanno rimosso Sant’Anna di Stazzema dalla cultura nazionale del ricordo, la ricercatrice ha riletto analiticamente il boom commemorativo esploso nel 1994 con la scoperta del famoso “armadio della vergogna”. Da allora fino ad oggi, grazie all’interessamento dei media, dei politici, dei giudici e degli storici, il ricordo della vittime è stato progressivamente traghettato dalla dimensione locale a quella nazionale e internazionale. Le numerose trasmissioni televisive condotte alla presenza dei testimoni, l’istituzione in loco del Parco Nazionale della Pace, la celebrazione del processo contro i carnefici avvenuta presso il Tribunale Militare di La Spezia e infine la produzione del film “Miracolo a Sant’Anna” del registra afro-americano Spike Lee, hanno inevitabilmente contribuito alla patrimonializzazione della piccola comunità martire, trasformandone il volto e la memoria. Pertanto per analizzare le nuove forme del ricordo, per interpretarne simboli e significati, per descriverne le modalità di trasmissione e ricezione, la ricercatrice, Caterina Di Pasquale, ha condotto diverse campagne di rilevazione di fonti eterogenee. Negli anni ha ascoltato i sopravvissuti, i familiari delle vittime, i personaggi istituzionali che si sono occupati della politica locale del ricordo. Ha raccolto la rassegna stampa, le testimonianze scritte dei superstiti deceduti, le piccole pubblicazioni locali. Ha fotografato e censito gli oggetti e i luoghi della memoria. Grazie a questa lunga indagine ha ricostruito la storia culturale della memoria pubblica e privata della piccola comunità martire: una storia esemplare che offre al potenziale lettore strumenti e informazioni per riflettere criticamente sui conflitti interpretativi destati dall’uso e dall’abuso pubblico della memoria di guerra.
2010
DI PASQUALE, C
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/935847
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