Una consistente quantità di intonaci dipinti proviene dagli scavi più che trentennali condotti dall'Università di Pisa in loc. San Gaetano di Vada (LI), dove è localizzato l'approdo portuale di Vada Volaterrana , "città minore" che dall'età medio-tardo repubblicana sino al tardoantico costituì il principale degli scali marittimi di Volterra. Il materiale, rinvenuto in giacitura secondaria, copre una superficie di ca. 4 mq e presenta caratteri di omogeneità ed un ricco programma decorativo. Nonostante l'estrema frammentazione è stato possibile riconoscere una serie di motivi figurati e decorativi che collocano l'insieme nell'ambito del III stile: raffigurazioni di animali realistici e fantastici che si inseriscono nella nota tendenza all'egittomania, motivi decorativi canonici quali steli decorati, cornici e bordures ajourèes che, per la resa dettagliata, policroma e non ancora stereotipata, confermano l'attribuzione del contesto alla fase finale del III stile. Il sistema decorativo, di cui si fornisce una ricostruzione ipotetica, trova significativi confronti col contesto già noto della Casa degli Affreschi di Luni, oltre che con il repertorio d'ambito romano-campano nonché puntuali riferimenti con esempi provenienti dall'area cisalpina. L’alta qualità del programma pittorico fornisce, inoltre, informazioni sulla possibile destinazione dell’ambiente che lo ospitava: si tratta forse dell'ambiente principale della Schola della corporazione dei Dendròphori, centro direzionale dell'area portuale di Vada Volaterrana, e può essere associato all'interesse nutrito dall'imperatore Claudio nei confronti del culto di Attis di cui tale collegio era depositario. Quanto finora ricomposto, inoltre, offre un ulteriore tassello a dimostrazione della vivacità della circolazione di maestranze e modelli che si esprime in una koinè culturale che almeno sino alla metà del I sec. d.C. sembra caratterizzare tutto il territorio romanizzato.

Indagine sulla diffusione del terzo stile in Etruria: il caso di Vada Volaterrana

Benetti Ilaria;Donati Fulvia;Menchelli Simonetta;Sangriso Paolo
2018-01-01

Abstract

Una consistente quantità di intonaci dipinti proviene dagli scavi più che trentennali condotti dall'Università di Pisa in loc. San Gaetano di Vada (LI), dove è localizzato l'approdo portuale di Vada Volaterrana , "città minore" che dall'età medio-tardo repubblicana sino al tardoantico costituì il principale degli scali marittimi di Volterra. Il materiale, rinvenuto in giacitura secondaria, copre una superficie di ca. 4 mq e presenta caratteri di omogeneità ed un ricco programma decorativo. Nonostante l'estrema frammentazione è stato possibile riconoscere una serie di motivi figurati e decorativi che collocano l'insieme nell'ambito del III stile: raffigurazioni di animali realistici e fantastici che si inseriscono nella nota tendenza all'egittomania, motivi decorativi canonici quali steli decorati, cornici e bordures ajourèes che, per la resa dettagliata, policroma e non ancora stereotipata, confermano l'attribuzione del contesto alla fase finale del III stile. Il sistema decorativo, di cui si fornisce una ricostruzione ipotetica, trova significativi confronti col contesto già noto della Casa degli Affreschi di Luni, oltre che con il repertorio d'ambito romano-campano nonché puntuali riferimenti con esempi provenienti dall'area cisalpina. L’alta qualità del programma pittorico fornisce, inoltre, informazioni sulla possibile destinazione dell’ambiente che lo ospitava: si tratta forse dell'ambiente principale della Schola della corporazione dei Dendròphori, centro direzionale dell'area portuale di Vada Volaterrana, e può essere associato all'interesse nutrito dall'imperatore Claudio nei confronti del culto di Attis di cui tale collegio era depositario. Quanto finora ricomposto, inoltre, offre un ulteriore tassello a dimostrazione della vivacità della circolazione di maestranze e modelli che si esprime in una koinè culturale che almeno sino alla metà del I sec. d.C. sembra caratterizzare tutto il territorio romanizzato.
2018
978-3-908006-47-3
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