Visto l’argomento e le argomentazioni del libro, mi sembra opportuno, prima di entrare nei dettagli, introdurre due paragrafi (identificati con I e II) relativi ad un quesito e ad una osservazione. I. Si immagini di avere sul un tavolo quattro oggetti: 1) una tanca di benzina da venti litri; 2) una scatola di veleno per topi contenente 100 pasticche, 3) una pistola calibro 38 con 8 proiettili nel caricatore, 4) una sfera di acciaio del diametro di 10 cm contenente 100 grammi di plutonio-239 [in alternativa, la stessa sfera potrebbe contenere un materiale non identificato con attività di 100 milioni di Becquerel sufficientemente schermati dallo stesso acciaio]. Il quesito è “quale dei quattro oggetti è il più pericoloso?” o “di quale dei quattro oggetti ho più paura?”. Penso che la maggior parte di noi (inclusi i cosiddetti scienziati) risponda al quesito con “oggetto quattro”, anche se con la pistola (oggetto tre) si possono immediatamente uccidere otto persone, con il veleno per topi (oggetto due) si possono uccidere anche 100 persone e, utilizzando la tanica di benzina (oggetto uno) si può costringere una cinquantina di persone a bere provocandone la morte o, in alternativa si può provocare un incendio devastante. La risposta al quesito è condizionata dalla percezione del rischio a sua volta basata su un gran numero di specificità. Tali specificità possono essere in numero maggiore nel caso delle radiazioni nucleari: associazione con esplosioni atomiche, al tumore, all’invisibilità, alla capacità di attraversare muri e materiali, all’inquinamento radioattivo e quindi alla contaminazione perenne dell’ambiente, alla mancanza di conoscenza precisa degli effetti, etc. La connessione del quesito con il libro è la seguente: è ben chiaro che le radiazioni, oltre ad essere pericolose, sono l’oggetto di una percezione del rischio che va ben oltre la razionalità. II. Due circostanze mi sembrano abbastanza chiare. La prima riguarda l’influenza di US su molteplici (tutti) settori della politica, della finanza, dell’energia. Tale influenza è la tipica inevitabile influenza del più forte sui più deboli e si esercita in maniera diversa su tutti i Paesi, in particolare su quelli che non hanno energia nucleare (sic!); inoltre nel caso dell’Italia, c’è stata una sconfitta nell’ultima guerra mondiale che non può essere dimenticata (di chiunque sia la colpa). Pertanto, ribadire il concetto che alcune scelte del Paese sono orientate da US può essere considerata un’ovvietà. La seconda circostanza riguarda le diatribe nel nostro Paese: la distinzione tra Sud e Nord come pure l’interesse di una parte politica che non coincide con quella di un’altra fanno parte della storia e della cronaca del Paese. La connessione dell’osservazione con il libro è la seguente: le distinzioni tra Nord e Sud e il ruolo US sono ben chiari (si possono ripetere per la costruzione di autostrade, TAV, per il costo del petrolio, etc.) Almeno per quanto riguarda Nord/Sud uno sforzo dovrebbe essere fatto da tutti noi per minimizzare queste distinzioni non ‘mettendo il dito in piaghe’ che pur ci sono.

Commento al Libro Sud-Atomico

D'Auria F.
Primo
Conceptualization
2018-01-01

Abstract

Visto l’argomento e le argomentazioni del libro, mi sembra opportuno, prima di entrare nei dettagli, introdurre due paragrafi (identificati con I e II) relativi ad un quesito e ad una osservazione. I. Si immagini di avere sul un tavolo quattro oggetti: 1) una tanca di benzina da venti litri; 2) una scatola di veleno per topi contenente 100 pasticche, 3) una pistola calibro 38 con 8 proiettili nel caricatore, 4) una sfera di acciaio del diametro di 10 cm contenente 100 grammi di plutonio-239 [in alternativa, la stessa sfera potrebbe contenere un materiale non identificato con attività di 100 milioni di Becquerel sufficientemente schermati dallo stesso acciaio]. Il quesito è “quale dei quattro oggetti è il più pericoloso?” o “di quale dei quattro oggetti ho più paura?”. Penso che la maggior parte di noi (inclusi i cosiddetti scienziati) risponda al quesito con “oggetto quattro”, anche se con la pistola (oggetto tre) si possono immediatamente uccidere otto persone, con il veleno per topi (oggetto due) si possono uccidere anche 100 persone e, utilizzando la tanica di benzina (oggetto uno) si può costringere una cinquantina di persone a bere provocandone la morte o, in alternativa si può provocare un incendio devastante. La risposta al quesito è condizionata dalla percezione del rischio a sua volta basata su un gran numero di specificità. Tali specificità possono essere in numero maggiore nel caso delle radiazioni nucleari: associazione con esplosioni atomiche, al tumore, all’invisibilità, alla capacità di attraversare muri e materiali, all’inquinamento radioattivo e quindi alla contaminazione perenne dell’ambiente, alla mancanza di conoscenza precisa degli effetti, etc. La connessione del quesito con il libro è la seguente: è ben chiaro che le radiazioni, oltre ad essere pericolose, sono l’oggetto di una percezione del rischio che va ben oltre la razionalità. II. Due circostanze mi sembrano abbastanza chiare. La prima riguarda l’influenza di US su molteplici (tutti) settori della politica, della finanza, dell’energia. Tale influenza è la tipica inevitabile influenza del più forte sui più deboli e si esercita in maniera diversa su tutti i Paesi, in particolare su quelli che non hanno energia nucleare (sic!); inoltre nel caso dell’Italia, c’è stata una sconfitta nell’ultima guerra mondiale che non può essere dimenticata (di chiunque sia la colpa). Pertanto, ribadire il concetto che alcune scelte del Paese sono orientate da US può essere considerata un’ovvietà. La seconda circostanza riguarda le diatribe nel nostro Paese: la distinzione tra Sud e Nord come pure l’interesse di una parte politica che non coincide con quella di un’altra fanno parte della storia e della cronaca del Paese. La connessione dell’osservazione con il libro è la seguente: le distinzioni tra Nord e Sud e il ruolo US sono ben chiari (si possono ripetere per la costruzione di autostrade, TAV, per il costo del petrolio, etc.) Almeno per quanto riguarda Nord/Sud uno sforzo dovrebbe essere fatto da tutti noi per minimizzare queste distinzioni non ‘mettendo il dito in piaghe’ che pur ci sono.
2018
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