L’elemento che accomuna alcune pièces dei due drammaturghi romeni più importanti del secondo Ottocento e, rispettivamente, del secondo Novecento, situandoli all’interno del filone tematico del balcanismo, è la visione della realtà come 'theatrum mundi', ma ridotta alla versione del carnevale e della fiera variopinta. Nei loro testi teatrali la società è vista come panottico attraversato da uno stato di disordine generalizzato, associabile in Caragiale alla folli e toccando il confine dove la differenza tra il valore e non valore si perde. Sono indagate nei due autori modalità di comunicazione interpersonale, che conducono a definire l’identità balcanica, reale o presunta come tale, dalla prospettiva di chi si riconosce come appartenente a questa mentalità, ma anche dal punto di vista di chi osserva da outsider “l’uomo balcanico”. Dal mondo caragialesco, dominato dal relativismo e dal culto ostentatorio dell’apparenza, e popolato da personaggi versatili, estroversi, opportunisti fino all’impostura, universo che l’autore raffigura in chiave critica, all’umanità ritratta da Vişniec come protagonista di un’attualità segnata dal fenomeno migratorio e da pregiudizi durevoli, l’universo antropologico dell’Europa dell’Est e dei Balcani rivela in una pièce come "Occident Express" traumi e conflitti profondi, ma anche una vitalità inesauribile.

‘Homo balcanicus’: aspetti antropologici e identitari nel teatro di Ion Luca Caragiale e Matei Vişniec

Emilia David
2018-01-01

Abstract

L’elemento che accomuna alcune pièces dei due drammaturghi romeni più importanti del secondo Ottocento e, rispettivamente, del secondo Novecento, situandoli all’interno del filone tematico del balcanismo, è la visione della realtà come 'theatrum mundi', ma ridotta alla versione del carnevale e della fiera variopinta. Nei loro testi teatrali la società è vista come panottico attraversato da uno stato di disordine generalizzato, associabile in Caragiale alla folli e toccando il confine dove la differenza tra il valore e non valore si perde. Sono indagate nei due autori modalità di comunicazione interpersonale, che conducono a definire l’identità balcanica, reale o presunta come tale, dalla prospettiva di chi si riconosce come appartenente a questa mentalità, ma anche dal punto di vista di chi osserva da outsider “l’uomo balcanico”. Dal mondo caragialesco, dominato dal relativismo e dal culto ostentatorio dell’apparenza, e popolato da personaggi versatili, estroversi, opportunisti fino all’impostura, universo che l’autore raffigura in chiave critica, all’umanità ritratta da Vişniec come protagonista di un’attualità segnata dal fenomeno migratorio e da pregiudizi durevoli, l’universo antropologico dell’Europa dell’Est e dei Balcani rivela in una pièce come "Occident Express" traumi e conflitti profondi, ma anche una vitalità inesauribile.
2018
978-88-343-3538-3
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