Riallacciandosi agli studi su Dante personaggio (da qui Dante), introdotti dal D’Ovidio (1931) e recentemente riattualizzati dal Santagata (2007), il contributo mira ad inquadrare questa particolare tematica all’interno della seconda cantica della Commedia. Si stabilisce quindi una profonda correlazione tra le peculiarità specifiche del personaggio Dante nella sua scalata alla montagna purgatoriale e la presenza imperiosa del tempo che, fissato in un’immobile eternità nei due regni estremi, ritorna lineare e “storico” in questa cantica. Sulla base delle categorie temporali di H. Weinrich (1964) e di un’analisi linguistica – quantitativa e qualitativa – su pronomi personali, avverbi di tempo, tempi verbali e proposizioni temporali, condotta grazie a corpora informatici come DanteSearch, si analizzano le dimensioni del passato come memoria, negativa (“elegia del corpo”) e positiva (rievocazione e presa di distanza da alcuni momenti nodali della vita di Dante uomo e poeta); del presente come ritmo incalzante dell’ascesa e condivisione delle pene (Dante penitente); del futuro come evoluzione e acquisizione delle virtù cardinali (Dante pellegrino). Si cerca infine di dimostrare come la invalsa concezione del Purgatorio come cantica “più umana” sia in gran parte spiegabile proprio alla luce di questa mutata concezione del tempo.
Dante personaggio nel “Purgatorio”: tempo, memoria e umanità
Leonardo Canova
2019-01-01
Abstract
Riallacciandosi agli studi su Dante personaggio (da qui Dante), introdotti dal D’Ovidio (1931) e recentemente riattualizzati dal Santagata (2007), il contributo mira ad inquadrare questa particolare tematica all’interno della seconda cantica della Commedia. Si stabilisce quindi una profonda correlazione tra le peculiarità specifiche del personaggio Dante nella sua scalata alla montagna purgatoriale e la presenza imperiosa del tempo che, fissato in un’immobile eternità nei due regni estremi, ritorna lineare e “storico” in questa cantica. Sulla base delle categorie temporali di H. Weinrich (1964) e di un’analisi linguistica – quantitativa e qualitativa – su pronomi personali, avverbi di tempo, tempi verbali e proposizioni temporali, condotta grazie a corpora informatici come DanteSearch, si analizzano le dimensioni del passato come memoria, negativa (“elegia del corpo”) e positiva (rievocazione e presa di distanza da alcuni momenti nodali della vita di Dante uomo e poeta); del presente come ritmo incalzante dell’ascesa e condivisione delle pene (Dante penitente); del futuro come evoluzione e acquisizione delle virtù cardinali (Dante pellegrino). Si cerca infine di dimostrare come la invalsa concezione del Purgatorio come cantica “più umana” sia in gran parte spiegabile proprio alla luce di questa mutata concezione del tempo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.