Le piante con il loro stile di vita sessile, la loro struttura e fisiologia, entrano direttamente in contatto con le matrici ambientali, suolo, acqua e aria. Proprio per queste prerogative, gli studi di monitoraggio ambientale basati sui sistemi vegetali possono essere molto indicativi del reale stato di salute dell’ambiente. I saggi biologici sulle piante permettono di analizzare gli effetti di contaminanti a dispersione naturale o antropica (metalli pesanti, sostanze organiche, aromatiche, nanoparticelle, etc) e sono molto vantaggiosi, economici, ad alta sensibilità e correlabili con risultati ottenuti su sistemi animali. Questi saggi, possono considerare diversi endpoints: parametri fisiologici, morfologici (effetti fitotossici); produzione di enzimi e molecole legate alla risposta a stress (ROS, specie reattive dell’ossigeno); effetti su attività mitotica e ciclo cellulare (citotossicità); danni al DNA da attività clastogenica e mutagena (genotossicità); danni ultrastrutturali. Inoltre permettono di valutare il danno acuto o cronico in seguito ad esposizioni più o meno lunghe ai contaminanti. A conferma dell’efficienza di questo metodo di indagine si riportano studi effettuati nei nostri laboratori su piante modello di interesse agrario (Vicia faba, V. sativa, Allium cepa, Hordeum vulgare e Zea mays) esposte a diversi inquinanti e valutate attraverso un approccio multidisciplinare.
LE PIANTE NEL MONITORAGGIO AMBIENTALE: EFFETTI FITOTOSSICI E GENOTOSSICI DI DIVERSI CONTAMINANTI
Spanò C.;Bottega S.;Ruffini Castiglione M.Ultimo
2018-01-01
Abstract
Le piante con il loro stile di vita sessile, la loro struttura e fisiologia, entrano direttamente in contatto con le matrici ambientali, suolo, acqua e aria. Proprio per queste prerogative, gli studi di monitoraggio ambientale basati sui sistemi vegetali possono essere molto indicativi del reale stato di salute dell’ambiente. I saggi biologici sulle piante permettono di analizzare gli effetti di contaminanti a dispersione naturale o antropica (metalli pesanti, sostanze organiche, aromatiche, nanoparticelle, etc) e sono molto vantaggiosi, economici, ad alta sensibilità e correlabili con risultati ottenuti su sistemi animali. Questi saggi, possono considerare diversi endpoints: parametri fisiologici, morfologici (effetti fitotossici); produzione di enzimi e molecole legate alla risposta a stress (ROS, specie reattive dell’ossigeno); effetti su attività mitotica e ciclo cellulare (citotossicità); danni al DNA da attività clastogenica e mutagena (genotossicità); danni ultrastrutturali. Inoltre permettono di valutare il danno acuto o cronico in seguito ad esposizioni più o meno lunghe ai contaminanti. A conferma dell’efficienza di questo metodo di indagine si riportano studi effettuati nei nostri laboratori su piante modello di interesse agrario (Vicia faba, V. sativa, Allium cepa, Hordeum vulgare e Zea mays) esposte a diversi inquinanti e valutate attraverso un approccio multidisciplinare.File | Dimensione | Formato | |
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