Scritto da Mikhail Lermontov all’età di soli 21 anni, Maskarad è un sofisticato dramma di passioni, ambientato nel decadente haut-monde pietroburghese posteriore alla soppressione del Decabrismo. È la storia di un raffinato e annoiato aristocratico, Arbenin, che per una casualità sospetta di adulterio la moglie, la uccide e finisce per impazzire scoprendo la sua innocenza. Tragedia potente e ironica, a lungo censurata, Maskarad fu ripresa da Vsevolod Mejerchol’d durante gli anni alla guida dei teatri imperiali di San Pietroburgo. Dopo oltre cinque anni di preparativi, il debutto si ebbe al teatro Alexandrinskij nel febbraio del 1917, proprio nei giorni in cui esplodevano i moti rivoluzionari che portarono all’abdicazione dello zar Nicola II. Se la prima rappresentazione si fosse svolta nei tempi previsti, vale a dire nel 1912, si sarebbe potuta definire un frutto tardivo dell’estetica teatrale imperiale; nel 1917, alle soglie dei cambiamenti epocali che stravolsero la Russia, la messinscena di Mejerchol’d fu qualcosa di profetico, rivelando implicitamente la debolezza di quel sistema sociale. Questo contributo intende soffermarsi su alcuni aspetti del sontuoso allestimento, prestando particolare attenzione all’impianto scenografico realizzato da Alexsandr Golovin, che firmò anche i costumi per i protagonisti e per le numerosissime comparse.

Danzando a un passo dalla rivoluzione. Maskàrad di Lermontov per Mejerchol’d e Golovin

Carlo Titomanlio
2020-01-01

Abstract

Scritto da Mikhail Lermontov all’età di soli 21 anni, Maskarad è un sofisticato dramma di passioni, ambientato nel decadente haut-monde pietroburghese posteriore alla soppressione del Decabrismo. È la storia di un raffinato e annoiato aristocratico, Arbenin, che per una casualità sospetta di adulterio la moglie, la uccide e finisce per impazzire scoprendo la sua innocenza. Tragedia potente e ironica, a lungo censurata, Maskarad fu ripresa da Vsevolod Mejerchol’d durante gli anni alla guida dei teatri imperiali di San Pietroburgo. Dopo oltre cinque anni di preparativi, il debutto si ebbe al teatro Alexandrinskij nel febbraio del 1917, proprio nei giorni in cui esplodevano i moti rivoluzionari che portarono all’abdicazione dello zar Nicola II. Se la prima rappresentazione si fosse svolta nei tempi previsti, vale a dire nel 1912, si sarebbe potuta definire un frutto tardivo dell’estetica teatrale imperiale; nel 1917, alle soglie dei cambiamenti epocali che stravolsero la Russia, la messinscena di Mejerchol’d fu qualcosa di profetico, rivelando implicitamente la debolezza di quel sistema sociale. Questo contributo intende soffermarsi su alcuni aspetti del sontuoso allestimento, prestando particolare attenzione all’impianto scenografico realizzato da Alexsandr Golovin, che firmò anche i costumi per i protagonisti e per le numerosissime comparse.
2020
978-88-31978-36-1
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