Il contributo apre lo sguardo all’intensa attività dell’ingegnere genovese Cristoforo Bozano che, tra la fine dell’Ottocento e gli anni Trenta del Novecento, innalza, in tutta Italia, opifici e infrastrutture industriali, legate per lo più al settore della lavorazione delle farine. Tra Genova, Livorno, Napoli, Cagliari Bozano, con la collaborazione dell’ingegnere Carlo Bagnasco, rappresentante dello Studio G.A. Porcheddu, realizza con il Sistema Hennebique, tecnica del conglomerato cementizio armato «a l’épreuve du feu», semolifici, silos granari, docks. Autore anche dell’incantevole ascensore di Castelletto Levante (1909) di Genova - tanto amato anche dal poeta livornese Giorgio Caproni –, che ancora oggi collega piazza Portello con il Belvedere Montaldo, e di altre architetture notevoli, l’ingegnere Bozano oltre «alle singolari qualità di realizzatore nel campo tecnico ed industriale, unì eccezionali attitudini di studioso e di scienziato».
ARCHITETTURA INDUSTRIALE D’AUTORE: L’INGEGNERE GENOVESE CRISTOFORO BOZANO E I SILOS GRANARI DI LIVORNO
Ulivieri, Denise
2019-01-01
Abstract
Il contributo apre lo sguardo all’intensa attività dell’ingegnere genovese Cristoforo Bozano che, tra la fine dell’Ottocento e gli anni Trenta del Novecento, innalza, in tutta Italia, opifici e infrastrutture industriali, legate per lo più al settore della lavorazione delle farine. Tra Genova, Livorno, Napoli, Cagliari Bozano, con la collaborazione dell’ingegnere Carlo Bagnasco, rappresentante dello Studio G.A. Porcheddu, realizza con il Sistema Hennebique, tecnica del conglomerato cementizio armato «a l’épreuve du feu», semolifici, silos granari, docks. Autore anche dell’incantevole ascensore di Castelletto Levante (1909) di Genova - tanto amato anche dal poeta livornese Giorgio Caproni –, che ancora oggi collega piazza Portello con il Belvedere Montaldo, e di altre architetture notevoli, l’ingegnere Bozano oltre «alle singolari qualità di realizzatore nel campo tecnico ed industriale, unì eccezionali attitudini di studioso e di scienziato».I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.