L’articolo ha lo scopo di riscoprire nella compilazione giustinianea le radici storiche di un particolare istituto del diritto fallimentare italiano: gli Accordi di ristrutturazione dei debiti, introdotti nel nostro Ordinamento con d.l. 14 marzo 2005, n. 35, convertito in l. 14 maggio 2005, n. 80 e oggi ampiamente riformati nel nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza. Si è trattato, a tal fine, di legare istituti romani, di cui pactum ut minus solvatur e pactum de non petendo sono solo gli esempi più significativi, con le forme del nuovo strumento di soluzione della crisi d’impresa, evidenziandone analogie e differenze.

Sulle tracce dei fondamenti degli accordi di ristrutturazione dei debiti nella Compilazione giustinianea

Alessandro Grillone
2019-01-01

Abstract

L’articolo ha lo scopo di riscoprire nella compilazione giustinianea le radici storiche di un particolare istituto del diritto fallimentare italiano: gli Accordi di ristrutturazione dei debiti, introdotti nel nostro Ordinamento con d.l. 14 marzo 2005, n. 35, convertito in l. 14 maggio 2005, n. 80 e oggi ampiamente riformati nel nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza. Si è trattato, a tal fine, di legare istituti romani, di cui pactum ut minus solvatur e pactum de non petendo sono solo gli esempi più significativi, con le forme del nuovo strumento di soluzione della crisi d’impresa, evidenziandone analogie e differenze.
2019
Grillone, Alessandro
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/1011990
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