Ancora Balzac? Sì, certamente. E per una ragione che non potrebbe essere detta meglio di come l’ha detta Hugo von Hofmannsthal, in uno dei suoi splendidi saggi di inizio Novecento, dedicati all’autore della Comédie humaine: «Non voglio sapere se ho letto tutti i libri di Balzac, e mai potrò saperlo. Poiché quando aprirò gli ultimi, non sarò più lo stesso uomo che ha letto i primi». È una sensazione probabilmente familiare a molti di noi, lettori di Balzac: ognuno con il proprio personale itinerario, con tempi e intensità di lettura diversi, ma tutti persuasi – a tratti anche un poco amaramente persuasi – che il ‘continente Balzac’ non lo si potrà davvero mai del tutto attraversare.
Premessa
cristina cassina
2019-01-01
Abstract
Ancora Balzac? Sì, certamente. E per una ragione che non potrebbe essere detta meglio di come l’ha detta Hugo von Hofmannsthal, in uno dei suoi splendidi saggi di inizio Novecento, dedicati all’autore della Comédie humaine: «Non voglio sapere se ho letto tutti i libri di Balzac, e mai potrò saperlo. Poiché quando aprirò gli ultimi, non sarò più lo stesso uomo che ha letto i primi». È una sensazione probabilmente familiare a molti di noi, lettori di Balzac: ognuno con il proprio personale itinerario, con tempi e intensità di lettura diversi, ma tutti persuasi – a tratti anche un poco amaramente persuasi – che il ‘continente Balzac’ non lo si potrà davvero mai del tutto attraversare.File | Dimensione | Formato | |
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