Il racconto di Primo Levi "Capaneo" e il corrispondente episodio nella versione teatrale di "Se questo è un uomo", ci portano nel campo di Auschwitz-Monowitz, ma anche nel mondo ebraico e universitario pisano, evocato in Lager dai due protagonisti del racconto. "Capaneo" esce nel 1959, poco dopo l'edizione einaudiana di "Se questo è un uomo" ed inaugura una serie di "storie allegre" al centro delle quali non sta più "la massa anonima di naufraghi senza voce e senza volto" ma "i pochi 'diversi'" che in vario modo hanno potuto sopravvivere al lager. Il saggio analizza i testi leviani in rapporto alle corrispondenti figure della "Commedia" di Dante ma anche a Rabelais, François Villon e Carlo Collodi, variamente richiamati nel testo.
"Capaneo" di Primo Levi: l'"ebreo pisano", il polacco e le storie "allegre"
Fabrizio Franceschini
Primo
2019-01-01
Abstract
Il racconto di Primo Levi "Capaneo" e il corrispondente episodio nella versione teatrale di "Se questo è un uomo", ci portano nel campo di Auschwitz-Monowitz, ma anche nel mondo ebraico e universitario pisano, evocato in Lager dai due protagonisti del racconto. "Capaneo" esce nel 1959, poco dopo l'edizione einaudiana di "Se questo è un uomo" ed inaugura una serie di "storie allegre" al centro delle quali non sta più "la massa anonima di naufraghi senza voce e senza volto" ma "i pochi 'diversi'" che in vario modo hanno potuto sopravvivere al lager. Il saggio analizza i testi leviani in rapporto alle corrispondenti figure della "Commedia" di Dante ma anche a Rabelais, François Villon e Carlo Collodi, variamente richiamati nel testo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.