Il territorio pisano conserva un rilevante palinsesto di strutture difensive facenti parte del sistema di controllo della Repubblica di Pisa, prima, e del Granducato mediceo, dopo. Queste strutture sono non solo beni monumentali, ma costituiscono anche i segni identitari del paesaggio e della collettività, marcano il panorama urbano, evocano simbolicamente il loro valore. Molte di queste strutture – di tipologie differenti che vanno da mura urbane, castelli, rocche, torri di controllo e torri costiere – si trovano nello stato di degrado, principalmente dovuto alla mancata manutenzione, e richiedono gli interventi di recupero, di restauro, di riuso e in generale della valorizzazione. In questo contributo prospettiamo l’approccio metodologico della ricerca storica che non solo vuole sottolineare l’importanza e la necessità di interpretare queste strutture nei contesti storici e ambientali, ma tiene conto anche del possibile legame esistente tra il manufatto architettonico in esame e il sistema difensivo di riferimento nel territorio. Questa connessione appare ben chiara, ad esempio, tra l’impianto fortificatorio urbano di Pisa, il caposaldo principale nel territorio, e la Rocca di San Paolino a Ripafratta che, facendo parte del sistema fortificatorio territoriale, costituiva il caposaldo delle difese pisane nell’area nord-est.
Pisa e Ripafratta. Alcune riflessioni sulla metodologia della ricerca storica, sui valori e le potenzionalità del sistema difensivo urbano e extraurbano.
Karwacka Ewa
Primo
Writing – Original Draft Preparation
2019-01-01
Abstract
Il territorio pisano conserva un rilevante palinsesto di strutture difensive facenti parte del sistema di controllo della Repubblica di Pisa, prima, e del Granducato mediceo, dopo. Queste strutture sono non solo beni monumentali, ma costituiscono anche i segni identitari del paesaggio e della collettività, marcano il panorama urbano, evocano simbolicamente il loro valore. Molte di queste strutture – di tipologie differenti che vanno da mura urbane, castelli, rocche, torri di controllo e torri costiere – si trovano nello stato di degrado, principalmente dovuto alla mancata manutenzione, e richiedono gli interventi di recupero, di restauro, di riuso e in generale della valorizzazione. In questo contributo prospettiamo l’approccio metodologico della ricerca storica che non solo vuole sottolineare l’importanza e la necessità di interpretare queste strutture nei contesti storici e ambientali, ma tiene conto anche del possibile legame esistente tra il manufatto architettonico in esame e il sistema difensivo di riferimento nel territorio. Questa connessione appare ben chiara, ad esempio, tra l’impianto fortificatorio urbano di Pisa, il caposaldo principale nel territorio, e la Rocca di San Paolino a Ripafratta che, facendo parte del sistema fortificatorio territoriale, costituiva il caposaldo delle difese pisane nell’area nord-est.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.