Per parlare di identità oggi è necessario aprire lo sguardo su una realtà complessa, rappresentata da una società globalizzata i cui processi evolutivi e le ripercussioni indotte a livello individuale e collettivo rivelano uno stato di crisi complessiva, in cui instabilità e disarmonia sociale minano profondamente gli individui, sottoposti a squilibri, incertezze e mutazioni esistenziali. Gli artisti che lavorano nell’ambito della produzione audiovisiva sperimentale contemporanea attraverso le loro opere descrivono e restituiscono gli assetti mutevoli dei soggetti, pervasi da incertezze e timori, mostrando come l’idea di un sé fisico e mentale stabile e definito si sia lentamente sgretolata, lasciando spazio a una percezione di contingenza e instabilità del corpo, che corrisponde anche una fragilità di ordine psicologico. In quella che è stata definita come “estetica della disarticolazione”, la configurazione soggettiva sembra affermarsi come esperienza di disgregazione e riconoscimento della molteplicità. Si è andata aprendo quindi una dialettica di scambio tra l’io e l’altro, tra il concetto di identità e quello di alterità, che si sostanzia in una visione che trasgredisce l’unità del sé, che va oltre la rappresentazione realistica dell’individuo e che insiste sulla “realtà della trasformazione”. Fin dalle prime sperimentazioni, l’uso creativo del linguaggio elettronico ha consentito una ricerca basata sulle infrazioni della mimesi e della verosimiglianza, affermando autonomia e indipendenza nella rappresentazione di possibili mondi fantastici, utopici, creativi, in cui è possibile assistere all’incontro tra il visibile fenomenico e “l’invisibile” immaginato. Attraverso la presentazione di alcuni esempi, sia di ambito nazionale che internazionale, questo intervento vuole mostrare come la metafora di Frankenstein sia stata assorbita e rielaborata nel contesto attuale delle arti elettroniche, una produzione che mostra un’elaborazione di soggettività aperte e multiple, protagoniste di processi distruttivi e rigenerativi, tra effetti perturbanti, grotteschi, ironici.

Identità eccentriche. La metafora di Frankenstein nelle arti elettroniche.

ELENA MARCHESCHI
2022-01-01

Abstract

Per parlare di identità oggi è necessario aprire lo sguardo su una realtà complessa, rappresentata da una società globalizzata i cui processi evolutivi e le ripercussioni indotte a livello individuale e collettivo rivelano uno stato di crisi complessiva, in cui instabilità e disarmonia sociale minano profondamente gli individui, sottoposti a squilibri, incertezze e mutazioni esistenziali. Gli artisti che lavorano nell’ambito della produzione audiovisiva sperimentale contemporanea attraverso le loro opere descrivono e restituiscono gli assetti mutevoli dei soggetti, pervasi da incertezze e timori, mostrando come l’idea di un sé fisico e mentale stabile e definito si sia lentamente sgretolata, lasciando spazio a una percezione di contingenza e instabilità del corpo, che corrisponde anche una fragilità di ordine psicologico. In quella che è stata definita come “estetica della disarticolazione”, la configurazione soggettiva sembra affermarsi come esperienza di disgregazione e riconoscimento della molteplicità. Si è andata aprendo quindi una dialettica di scambio tra l’io e l’altro, tra il concetto di identità e quello di alterità, che si sostanzia in una visione che trasgredisce l’unità del sé, che va oltre la rappresentazione realistica dell’individuo e che insiste sulla “realtà della trasformazione”. Fin dalle prime sperimentazioni, l’uso creativo del linguaggio elettronico ha consentito una ricerca basata sulle infrazioni della mimesi e della verosimiglianza, affermando autonomia e indipendenza nella rappresentazione di possibili mondi fantastici, utopici, creativi, in cui è possibile assistere all’incontro tra il visibile fenomenico e “l’invisibile” immaginato. Attraverso la presentazione di alcuni esempi, sia di ambito nazionale che internazionale, questo intervento vuole mostrare come la metafora di Frankenstein sia stata assorbita e rielaborata nel contesto attuale delle arti elettroniche, una produzione che mostra un’elaborazione di soggettività aperte e multiple, protagoniste di processi distruttivi e rigenerativi, tra effetti perturbanti, grotteschi, ironici.
2022
Marcheschi, Elena
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/1019526
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