Nell’ambito della linea di ricerca perseguita da anni su opere di argomento medico, veterinario, botanico espresse nei volgari romanzi e condotta al fine di ampliare le conoscenze letterarie e linguistiche dell’epoca medievale, il lavoro rende conto della individuazione all’interno di due codici già oggetto di studio (Basilea, Bibl. de l’Univ. D II 11 e Chantilly, Musée Condé 330) di due testimoni di un testo relativo all’anatomia del maiale, che viene riconosciuto come il volgarizzamento di un’operetta di ambito salernitano, l’Anatomia porci. Da un lato viene considerato il rapporto con la fonte dell’operetta, di cui viene brevemente tracciata la storia, e sono evidenziate coincidenze e differenze con alcuni testimoni appartenenti alla tradizione latina; dall’altro sono analizzate comparativamente e in modo puntuale le due versioni occitane, che mostrano concordanze tali da far postulare l’esistenza di un antigrafo comune. Viene preso in considerazione, infine, il lessico anatomico e patologico utilizzato nel volgarizzamento occitano, del quale si fornisce il glossario completo; alcune voci di particolare interesse, perché prive di corrispondenza in altra produzione testuale occitana, sono oggetto di commento linguistico. Seguono le edizioni interpretative dei due testimoni, presentate sinotticamente anche in relazione alla fonte latina.
Due testimoni occitanici della Anatomia porci attribuita a Cofone salernitano
CORRADINI, MARIA SOFIA
2006-01-01
Abstract
Nell’ambito della linea di ricerca perseguita da anni su opere di argomento medico, veterinario, botanico espresse nei volgari romanzi e condotta al fine di ampliare le conoscenze letterarie e linguistiche dell’epoca medievale, il lavoro rende conto della individuazione all’interno di due codici già oggetto di studio (Basilea, Bibl. de l’Univ. D II 11 e Chantilly, Musée Condé 330) di due testimoni di un testo relativo all’anatomia del maiale, che viene riconosciuto come il volgarizzamento di un’operetta di ambito salernitano, l’Anatomia porci. Da un lato viene considerato il rapporto con la fonte dell’operetta, di cui viene brevemente tracciata la storia, e sono evidenziate coincidenze e differenze con alcuni testimoni appartenenti alla tradizione latina; dall’altro sono analizzate comparativamente e in modo puntuale le due versioni occitane, che mostrano concordanze tali da far postulare l’esistenza di un antigrafo comune. Viene preso in considerazione, infine, il lessico anatomico e patologico utilizzato nel volgarizzamento occitano, del quale si fornisce il glossario completo; alcune voci di particolare interesse, perché prive di corrispondenza in altra produzione testuale occitana, sono oggetto di commento linguistico. Seguono le edizioni interpretative dei due testimoni, presentate sinotticamente anche in relazione alla fonte latina.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.