In Gran Bretagna, il termine Scouse, ben presente alla coscienza metalinguistica del parlante inglese medio, identifica la lingua parlata nella città di Liverpool. Vengono qui svolte alcune riflessioni sul rapporto tra la diffusione dei processi fonologici e la loro valenza sociolinguistica, nel caso specifico dello Scouse. In particolare, si fa riferimento al processo della lenizione consonantica, che a Liverpool sembra svolgere esemplarmente la funzione di cartina al tornasole nell’interferenza tra comunità di parlanti diverse. I dati raccolti nel corso delle analisi empiriche svolte su campioni diversi di Liverpudlians mostrano in maniera concorde che il fenomeno della lenizione è in espansione, tanto sull’asse verticale quanto su quello orizzontale, cioè, sia nelle dimensioni diastratica e diafasica che nella dimensione diacronica: attualmente, non soltanto i parlanti giovani leniscono più degli adulti, ma anche i parlanti appartenenti alla middle class producono regolarmente varianti lenite al posto delle consonanti occlusive che sono bersaglio del processo fonologico. I ceti inglesi medio-alti, che non producevano ab origine le varianti lenite, stigmatizzate, hanno potuto inserirle nel loro repertorio fonetico, prendendole in prestito dalle classi sociali più basse, ed in particolare dai figli degli immigrati irlandesi. L’aumento dell’integrazione tra la comunità immigrata e quella locale ha consentito il sedimentarsi di una nuova norma linguistica, che nasceva e si alimentava dalle crescenti interazioni comunicative, in contesti situazionali diafasicamente diversi.

Interferenza linguistica e indici sociofonetici in Scouse

MAROTTA, GIOVANNA
2006-01-01

Abstract

In Gran Bretagna, il termine Scouse, ben presente alla coscienza metalinguistica del parlante inglese medio, identifica la lingua parlata nella città di Liverpool. Vengono qui svolte alcune riflessioni sul rapporto tra la diffusione dei processi fonologici e la loro valenza sociolinguistica, nel caso specifico dello Scouse. In particolare, si fa riferimento al processo della lenizione consonantica, che a Liverpool sembra svolgere esemplarmente la funzione di cartina al tornasole nell’interferenza tra comunità di parlanti diverse. I dati raccolti nel corso delle analisi empiriche svolte su campioni diversi di Liverpudlians mostrano in maniera concorde che il fenomeno della lenizione è in espansione, tanto sull’asse verticale quanto su quello orizzontale, cioè, sia nelle dimensioni diastratica e diafasica che nella dimensione diacronica: attualmente, non soltanto i parlanti giovani leniscono più degli adulti, ma anche i parlanti appartenenti alla middle class producono regolarmente varianti lenite al posto delle consonanti occlusive che sono bersaglio del processo fonologico. I ceti inglesi medio-alti, che non producevano ab origine le varianti lenite, stigmatizzate, hanno potuto inserirle nel loro repertorio fonetico, prendendole in prestito dalle classi sociali più basse, ed in particolare dai figli degli immigrati irlandesi. L’aumento dell’integrazione tra la comunità immigrata e quella locale ha consentito il sedimentarsi di una nuova norma linguistica, che nasceva e si alimentava dalle crescenti interazioni comunicative, in contesti situazionali diafasicamente diversi.
2006
Marotta, Giovanna
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