Nell’articolo si analizzano due aspetti della Mobilitazione industriale in Toscana durante il primo conflitto mondiale. Da un lato sono stati ricostruiti i contributi dati dal Comitato regionale per la Mobilitazione industriale nell’opera di conciliazione dei conflitti sorti fra datori di lavoro e lavoratori (a partire, ovviamente, dagli stabilimenti industriali dichiarati “ausiliari”). Dall’altro è stato condotto un esame di tipo quantitativo sulla struttura dimensionale e sugli occupati degli stabilimenti ausiliari a partire dalla documentazione inedita conservata presso l’Archivio Centrale dello Stato. Inoltre, sono stati esaminati anche gli stabilimenti “assimilati” e “requisiti” che generalmente la storiografia ha ignorato. Nel 1918 in Toscana si trovavano 171 stabilimenti ausiliari, con circa 60.000 operai occupati, pari a 1/3 degli addetti all’industria della regione nel 1911. In generale si registra un incremento nell’occupazione operaia rispetto al periodo precedente all’ingresso dell’Italia nel conflitto mondiale, sebbene in alcuni casi particolarmente emblematici non si rilevano incrementi rilevanti nel numero degli occupati. Quello che invece avviene è sostanzialmente un processo di sostituzione delle maestranze maschili inviate al fronte con manodopera femminile. Più vistoso è invece l’incremento del numero di occupati nelle imprese di piccole e medie dimensioni. In questi stabilimenti, che costituivano rispettivamente il 34,7% e il 23,4% del totale degli ausiliari, l’ingresso di manodopera femminile e di ragazzi non ha avuto un effetto prevalentemente sostitutivo, come nel caso di alcuni grandi stabilimenti, bensì ha rappresentato un effettivo incremento occupazionale e delle dimensioni dell’impresa. Sembra plausibile sostenere che la guerra consentì a numerosi piccoli stabilimenti, soprattutto operanti nel campo della meccanica, di ampliare le proprie dimensioni, ed anche numerose piccole imprese familiari seppero cogliere l’occasione per darsi una struttura meno artigianale, suscettibile di ulteriori ampliamenti.

La Mobilitazione Industriale in Toscana

Cini, Marco
2019-01-01

Abstract

Nell’articolo si analizzano due aspetti della Mobilitazione industriale in Toscana durante il primo conflitto mondiale. Da un lato sono stati ricostruiti i contributi dati dal Comitato regionale per la Mobilitazione industriale nell’opera di conciliazione dei conflitti sorti fra datori di lavoro e lavoratori (a partire, ovviamente, dagli stabilimenti industriali dichiarati “ausiliari”). Dall’altro è stato condotto un esame di tipo quantitativo sulla struttura dimensionale e sugli occupati degli stabilimenti ausiliari a partire dalla documentazione inedita conservata presso l’Archivio Centrale dello Stato. Inoltre, sono stati esaminati anche gli stabilimenti “assimilati” e “requisiti” che generalmente la storiografia ha ignorato. Nel 1918 in Toscana si trovavano 171 stabilimenti ausiliari, con circa 60.000 operai occupati, pari a 1/3 degli addetti all’industria della regione nel 1911. In generale si registra un incremento nell’occupazione operaia rispetto al periodo precedente all’ingresso dell’Italia nel conflitto mondiale, sebbene in alcuni casi particolarmente emblematici non si rilevano incrementi rilevanti nel numero degli occupati. Quello che invece avviene è sostanzialmente un processo di sostituzione delle maestranze maschili inviate al fronte con manodopera femminile. Più vistoso è invece l’incremento del numero di occupati nelle imprese di piccole e medie dimensioni. In questi stabilimenti, che costituivano rispettivamente il 34,7% e il 23,4% del totale degli ausiliari, l’ingresso di manodopera femminile e di ragazzi non ha avuto un effetto prevalentemente sostitutivo, come nel caso di alcuni grandi stabilimenti, bensì ha rappresentato un effettivo incremento occupazionale e delle dimensioni dell’impresa. Sembra plausibile sostenere che la guerra consentì a numerosi piccoli stabilimenti, soprattutto operanti nel campo della meccanica, di ampliare le proprie dimensioni, ed anche numerose piccole imprese familiari seppero cogliere l’occasione per darsi una struttura meno artigianale, suscettibile di ulteriori ampliamenti.
2019
Cini, Marco
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