Lo scritto intende ricostruire le modalità di accesso alla Corte costituzionale, nelle scelte del Costituente e del legislatore costituzionale e ordinario, ponendo le stesse in connessione con il modello di giustizia costituzionale ideato e poi realizzato in Italia. Viene sottolineata la particolarità della mancanza in Costituzione di una disciplina sull’accesso e della sostanziale riduzione delle vie di accesso a quella incidentale, con una riflessione in ordine alle ricadute sulla natura astratta o concreta del giudizio costituzionale attraverso una puntuale ricostruzione delle differenti fasi o “stagioni” della giurisprudenza costituzionale. L’esame di cinquanta anni di giurisprudenza fa emergere, accanto agli elementi positivi, anche l’esistenza di “zone franche” o “zone d’ombra” in ragione della natura o del contenuto dell’atto, dell’efficacia della fonte nel tempo, dell’assenza di un giudice o dei presupposti del giudizio costituzionale. Vengono, di conseguenza, esaminate criticamente varie ipotesi per il superamento dei problemi evidenziati, distinguendo a seconda che le stesse consistano in una modifica della giurisprudenza costituzionale oppure della disciplina vigente. Sotto il primo aspetto vengono prese in esame la nozione di “giudice”, di “atto avente forza di legge”, di rilevanza, il ruolo delle parti, il rapporto con il giudice comune e l’interpretazione conforme. Sotto il secondo aspetto l’esame concerne le riforme attraverso le quali rendere più efficace il controllo di costituzionalità con un potenziamento dei poteri riconosciuti al Giudice costituzionale, nonché la modifica delle vie di accesso, nel senso di un suo ampliamento. Sotto quest’ultimo profilo vengono quindi esaminate in particolare le ipotesi di un ricorso diretto del cittadino e delle minoranze parlamentari, evidenziando le ragioni a favore o contro una loro introduzione nel nostro sistema di controllo delle leggi, anche sulla base delle esperienze tedesca e spagnola.

I limiti all’accesso al giudizio sulle leggi e le prospettive per il loro superamento

ROMBOLI, ROBERTO
2006-01-01

Abstract

Lo scritto intende ricostruire le modalità di accesso alla Corte costituzionale, nelle scelte del Costituente e del legislatore costituzionale e ordinario, ponendo le stesse in connessione con il modello di giustizia costituzionale ideato e poi realizzato in Italia. Viene sottolineata la particolarità della mancanza in Costituzione di una disciplina sull’accesso e della sostanziale riduzione delle vie di accesso a quella incidentale, con una riflessione in ordine alle ricadute sulla natura astratta o concreta del giudizio costituzionale attraverso una puntuale ricostruzione delle differenti fasi o “stagioni” della giurisprudenza costituzionale. L’esame di cinquanta anni di giurisprudenza fa emergere, accanto agli elementi positivi, anche l’esistenza di “zone franche” o “zone d’ombra” in ragione della natura o del contenuto dell’atto, dell’efficacia della fonte nel tempo, dell’assenza di un giudice o dei presupposti del giudizio costituzionale. Vengono, di conseguenza, esaminate criticamente varie ipotesi per il superamento dei problemi evidenziati, distinguendo a seconda che le stesse consistano in una modifica della giurisprudenza costituzionale oppure della disciplina vigente. Sotto il primo aspetto vengono prese in esame la nozione di “giudice”, di “atto avente forza di legge”, di rilevanza, il ruolo delle parti, il rapporto con il giudice comune e l’interpretazione conforme. Sotto il secondo aspetto l’esame concerne le riforme attraverso le quali rendere più efficace il controllo di costituzionalità con un potenziamento dei poteri riconosciuti al Giudice costituzionale, nonché la modifica delle vie di accesso, nel senso di un suo ampliamento. Sotto quest’ultimo profilo vengono quindi esaminate in particolare le ipotesi di un ricorso diretto del cittadino e delle minoranze parlamentari, evidenziando le ragioni a favore o contro una loro introduzione nel nostro sistema di controllo delle leggi, anche sulla base delle esperienze tedesca e spagnola.
2006
Romboli, Roberto
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/103097
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