In questo saggio si discutono il perché e il come della prospettiva neuropsicologica nello studio dei sistemi linguistici e si illustrano i rapporti fra i principi strutturali e i principi cognitivi che soggiacciono all'organizzazione (e al mutamento) di questi sistemi. Inoltre, si illustrano razionale, obiettivi, materiali e metodi della nuova batteria di test linguistici per lo studio dell'interfaccia fra semantica e morfosintassi in italiano (BISMoS). La BISMoS contribuisce, in modo specifico, alla comprensione della base neurocognitiva dei meccanismi di collegamento fra rappresentazioni concettuali e categorie grammaticali, in quanto consente di esplorare, in modo diretto e sistematico, l’interfaccia fra le diverse dimensioni (e sottodimensioni) semantiche che cooccorrono nel processamento della lingua e le sue strutture formali. Pertanto, fornisce risposte chiare a questioni cruciali sul rapporto fra il modo in cui l’uomo elabora i concetti e le relazioni fra di essi e il modo in cui codifica questi concetti linguisticamente, organizzandoli in un sistema complesso e coerente. I sistemi linguistici sono discreti sul piano delle forme, ma scalari sul piano dei contenuti: per dar ragione delle relazioni, arbitrarie in quanto sociostoricamente determinate, fra le prime e i secondi, la BISMoS si fonda sui principi, validi interlinguisticamente, che governano l’interfaccia fra semantica e morfosintassi, di cui consente di identificare i correlati neurocognitivi (e neurobiologici). La BISMoS, inoltre, contribuisce, in modo specifico, all’accuratezza diagnostica nell’identificazione del profilo del paziente: in quanto capace di catturare distinzioni, anche sottili, fra i diversi componenti che cooccorrono nel processamento dei sistemi linguistici, fornisce uno strumento particolarmente raffinato all’individuazione del locus funzionale del danno. La BISMoS, infatti, consente non solo di chiarire il ruolo di tipi distinti di dimensioni e sottodimensioni del linguaggio, ma anche di comprendere i meccanismi che ne regolano i rapporti, all’interno di un modello unitario e coerente. Pertanto, risulta particolarmente utile per distinguere fra diversi deficit comportamentali (linguistici e/o cognitivi, che coinvolgano rappresentazioni semantico-concettuali e/o categorie formali) e, di conseguenza, fra patologie diverse. Il suo uso può fornire un fondamento al recupero funzionale delle abilità linguistiche e cognitive di pazienti che presentano diversi tipi di afasia.

L’architettura neurocognitiva del linguaggio fra rappresentazioni concettuali e categorie grammaticali: una nuova batteria di test in lingua italiana.

DOMENICA ROMAGNO
2020-01-01

Abstract

In questo saggio si discutono il perché e il come della prospettiva neuropsicologica nello studio dei sistemi linguistici e si illustrano i rapporti fra i principi strutturali e i principi cognitivi che soggiacciono all'organizzazione (e al mutamento) di questi sistemi. Inoltre, si illustrano razionale, obiettivi, materiali e metodi della nuova batteria di test linguistici per lo studio dell'interfaccia fra semantica e morfosintassi in italiano (BISMoS). La BISMoS contribuisce, in modo specifico, alla comprensione della base neurocognitiva dei meccanismi di collegamento fra rappresentazioni concettuali e categorie grammaticali, in quanto consente di esplorare, in modo diretto e sistematico, l’interfaccia fra le diverse dimensioni (e sottodimensioni) semantiche che cooccorrono nel processamento della lingua e le sue strutture formali. Pertanto, fornisce risposte chiare a questioni cruciali sul rapporto fra il modo in cui l’uomo elabora i concetti e le relazioni fra di essi e il modo in cui codifica questi concetti linguisticamente, organizzandoli in un sistema complesso e coerente. I sistemi linguistici sono discreti sul piano delle forme, ma scalari sul piano dei contenuti: per dar ragione delle relazioni, arbitrarie in quanto sociostoricamente determinate, fra le prime e i secondi, la BISMoS si fonda sui principi, validi interlinguisticamente, che governano l’interfaccia fra semantica e morfosintassi, di cui consente di identificare i correlati neurocognitivi (e neurobiologici). La BISMoS, inoltre, contribuisce, in modo specifico, all’accuratezza diagnostica nell’identificazione del profilo del paziente: in quanto capace di catturare distinzioni, anche sottili, fra i diversi componenti che cooccorrono nel processamento dei sistemi linguistici, fornisce uno strumento particolarmente raffinato all’individuazione del locus funzionale del danno. La BISMoS, infatti, consente non solo di chiarire il ruolo di tipi distinti di dimensioni e sottodimensioni del linguaggio, ma anche di comprendere i meccanismi che ne regolano i rapporti, all’interno di un modello unitario e coerente. Pertanto, risulta particolarmente utile per distinguere fra diversi deficit comportamentali (linguistici e/o cognitivi, che coinvolgano rappresentazioni semantico-concettuali e/o categorie formali) e, di conseguenza, fra patologie diverse. Il suo uso può fornire un fondamento al recupero funzionale delle abilità linguistiche e cognitive di pazienti che presentano diversi tipi di afasia.
2020
Romagno, Domenica
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/1031053
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