L’apparizione in Argentina del romanzo Ferdydurke (1947) dello scrittore polacco Witold Gombrowicz fu recepita per la sua ecce- zionalità dagli ambienti colti della vivace Buenos Aires di metà Nove- cento. Ciò avvenne in ragione della carica fortemente trasgressiva del romanzo ma soprattutto perché il libro fu il risultato del pionieristico esperimento di traduzione collettiva portato a compimento nella sala degli scacchi della pasticceria Rex di calle Corrientes. L’operazione fu diretta dallo scrittore cubano Virgilio Piñera, realizzata con la parteci- pazione dell’autore e finanziata dalla mecenate Cecilia Benedit de De- benedetti. Malgrado nessuno dei partecipanti conoscesse il polacco (né all’epoca circolasse un vocabolario castigliano-polacco), e nonostante Gombrowicz non dominasse il castigliano, la traduzione risultò per- fettamente in spirito con l’intenzione narrativa soggiacente alla stesura dell’originale. Nel saggio cercheremo di evidenziare alcuni elementi di contatto tra la narrativa di Piñera prodotta negli anni dell’esilio bona- erense e il romanzo di Gombrowicz. La ricerca mirerà a evidenziare le affinità del modo di entrambi gli scrittori di indagare la soggettività del personaggio nel suo rapporto con il contesto storico-politico da cui proviene. Riteniamo inoltre che un ampliamento di tale indagine possa condurre a individuare aspetti fino ad oggi inesplorati dell’influenza esercitata dallo scrittore polacco sulla comunità intellettuale argentina di metà Novecento.
Gombrowicz e Piñera: la battaglia del ferdydurkismo e l’esilio argentino
Alessandra Ghezzani
2019-01-01
Abstract
L’apparizione in Argentina del romanzo Ferdydurke (1947) dello scrittore polacco Witold Gombrowicz fu recepita per la sua ecce- zionalità dagli ambienti colti della vivace Buenos Aires di metà Nove- cento. Ciò avvenne in ragione della carica fortemente trasgressiva del romanzo ma soprattutto perché il libro fu il risultato del pionieristico esperimento di traduzione collettiva portato a compimento nella sala degli scacchi della pasticceria Rex di calle Corrientes. L’operazione fu diretta dallo scrittore cubano Virgilio Piñera, realizzata con la parteci- pazione dell’autore e finanziata dalla mecenate Cecilia Benedit de De- benedetti. Malgrado nessuno dei partecipanti conoscesse il polacco (né all’epoca circolasse un vocabolario castigliano-polacco), e nonostante Gombrowicz non dominasse il castigliano, la traduzione risultò per- fettamente in spirito con l’intenzione narrativa soggiacente alla stesura dell’originale. Nel saggio cercheremo di evidenziare alcuni elementi di contatto tra la narrativa di Piñera prodotta negli anni dell’esilio bona- erense e il romanzo di Gombrowicz. La ricerca mirerà a evidenziare le affinità del modo di entrambi gli scrittori di indagare la soggettività del personaggio nel suo rapporto con il contesto storico-politico da cui proviene. Riteniamo inoltre che un ampliamento di tale indagine possa condurre a individuare aspetti fino ad oggi inesplorati dell’influenza esercitata dallo scrittore polacco sulla comunità intellettuale argentina di metà Novecento.| File | Dimensione | Formato | |
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