Presso il fondo Mensa dell’Archivio storico diocesano di Volterra si conserva un registro di 50 carte, in coperta pergamenacea e interno cartaceo, allestito fra il 1300 e il 1301; il pezzo, inventariato come "Liber affictum, pensionum, reddituum et proventuum", fornisce una puntuale memoria delle giurisdizioni, degli iura e dei diritti fondiari vantati dalla mensa vescovile, topograficamente ordinati. L'’analisi di questo registro offre molteplici spunti di riflessione. Occorrerà, in primo luogo, interrogarsi sulla cronologia e sulle circostanze del suo allestimento; in secondo luogo, bisognerà domandarsi perché fu scritto, e da chi, individuando tanto lo scriptor (anzi, gli scriptores) quanto il coordinatore del progetto. Lumeggiare l’allestimento del "Liber affictum", descriverne le caratteristiche formali e puntualizzarne il contesto di redazione consentirà infine di riflettere non solo su una serie di snodi cruciali della storia locale, ma anche di cogliere quanto la necessità per la chiesa cittadina di rispondere alle sollecitazioni degli organismi politici esterni (sede apostolica e comune di Volterra) sfociasse nell’adozione di pratiche documentarie nuove.
Un vescovato allo specchio. Il Liber affictum, pensionum, reddituum et proventuum dell’Archivio storico diocesano di Volterra
Jacopo Paganelli
2020-01-01
Abstract
Presso il fondo Mensa dell’Archivio storico diocesano di Volterra si conserva un registro di 50 carte, in coperta pergamenacea e interno cartaceo, allestito fra il 1300 e il 1301; il pezzo, inventariato come "Liber affictum, pensionum, reddituum et proventuum", fornisce una puntuale memoria delle giurisdizioni, degli iura e dei diritti fondiari vantati dalla mensa vescovile, topograficamente ordinati. L'’analisi di questo registro offre molteplici spunti di riflessione. Occorrerà, in primo luogo, interrogarsi sulla cronologia e sulle circostanze del suo allestimento; in secondo luogo, bisognerà domandarsi perché fu scritto, e da chi, individuando tanto lo scriptor (anzi, gli scriptores) quanto il coordinatore del progetto. Lumeggiare l’allestimento del "Liber affictum", descriverne le caratteristiche formali e puntualizzarne il contesto di redazione consentirà infine di riflettere non solo su una serie di snodi cruciali della storia locale, ma anche di cogliere quanto la necessità per la chiesa cittadina di rispondere alle sollecitazioni degli organismi politici esterni (sede apostolica e comune di Volterra) sfociasse nell’adozione di pratiche documentarie nuove.| File | Dimensione | Formato | |
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