Sulla base di un’informazione, tratta dal 'Peri Paideias' di Aristotele (Diog. Laert. IX 53 = fr. 72 Gigon), riguardo l'invenzione da parte di Protagora del “cercine”, strumento in grado di facilitare il trasporto di pesi, è possibile supporre che Aristotele conoscesse già un aneddoto sulla vocazione filosofica di Protagora, su cui Epicuro ritorna nella lettera 'Peri Epitedeumaton' (fr. 102 Arrighetti): Protagora sarebbe stato un semplice facchino e Democrito, toccato dal suo ingegnoso modo di legare le fascine, l'avrebbe preso come studente e quindi orientato verso la filosofia.

Protagora facchino e l’invenzione del cercine

Corradi M
2005-01-01

Abstract

Sulla base di un’informazione, tratta dal 'Peri Paideias' di Aristotele (Diog. Laert. IX 53 = fr. 72 Gigon), riguardo l'invenzione da parte di Protagora del “cercine”, strumento in grado di facilitare il trasporto di pesi, è possibile supporre che Aristotele conoscesse già un aneddoto sulla vocazione filosofica di Protagora, su cui Epicuro ritorna nella lettera 'Peri Epitedeumaton' (fr. 102 Arrighetti): Protagora sarebbe stato un semplice facchino e Democrito, toccato dal suo ingegnoso modo di legare le fascine, l'avrebbe preso come studente e quindi orientato verso la filosofia.
2005
Corradi, M
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/1038781
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