Una donna, di 39 anni, con diagnosi di diabete mellito tipo 2 (T2DM), in terapia con metformina e in scarso controllo glicometabolico (emoglobina glicata (HbA1c) 8,3%; 67 mmol/mol), giungeva alla nostra attenzione per una rivalutazione della malattia diabetica. La paziente, con familiarità positiva per T2DM, riferiva una pregressa diagnosi di diabete gestazionale (nel 2009) e dislipidemia. Nel 2011, eseguiva esami ematochimici di routine, che documentavano un valore di HbA1c >8% (64 mmol/mol), confermato in due diverse de- terminazioni. La glicemia a digiuno risultava inferiore a 126 mg/dl, in entrambe le occasioni. La paziente veniva indirizzata ad un Centro Diabetologico dove, in base al valore di HbA1c, veniva posta diagnosi di T2DM e veniva avviato trattamento con metformina.
Un caso di errata diagnosi di diabete mellito posta sulla base del valore di HbA1c
Angela Dardano
Ultimo
2015-01-01
Abstract
Una donna, di 39 anni, con diagnosi di diabete mellito tipo 2 (T2DM), in terapia con metformina e in scarso controllo glicometabolico (emoglobina glicata (HbA1c) 8,3%; 67 mmol/mol), giungeva alla nostra attenzione per una rivalutazione della malattia diabetica. La paziente, con familiarità positiva per T2DM, riferiva una pregressa diagnosi di diabete gestazionale (nel 2009) e dislipidemia. Nel 2011, eseguiva esami ematochimici di routine, che documentavano un valore di HbA1c >8% (64 mmol/mol), confermato in due diverse de- terminazioni. La glicemia a digiuno risultava inferiore a 126 mg/dl, in entrambe le occasioni. La paziente veniva indirizzata ad un Centro Diabetologico dove, in base al valore di HbA1c, veniva posta diagnosi di T2DM e veniva avviato trattamento con metformina.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.