La precisa individuazione del perimetro del controllo pubblico rappresenta uno dei fattori più critici per gli operatori, in ragione degli effetti che ne conseguono sull’applicazione delle molteplici norme pubblicistiche. Le difficoltà più rilevanti nel definire i confini del controllo riguardano il caso del c.d. controllo congiunto di società a partecipazione mista pubblico-privata, rispetto al quale i recenti interventi della giurisprudenza della Corte dei conti e della Struttura di controllo e monitoraggio presso il MEF prevista dall’art. 15 del TUSP hanno il pregio, seppur con posizioni non uniformi, di aver fornito indicazioni importanti ai fini dell’applicazione del D.Lgs. n. 175/2016. Essere all’interno del perimetro del controllo non è di poco conto, comportando, infatti l’assoggettamento sia delle PA socie, che delle società stesse e dei loro organi, a tutta una serie di vincoli e impone, altresì, l’individuazione di strumenti istituzionalizzati (Statuto o patti parasociali) che assicurino il coordinamento dell’attività di control governance tra i soci pubblici, al fine di legittimare la detenzione delle rispettive partecipazioni. Ciò appare imprescindibile, sulla base di un ragionamento logico-sistemico sostenuto dalla giurisprudenza della Corte dei conti e del Consiglio di Stato.
La necessità di un coordinamento istituzionalizzato tra soci pubblici ai fini della legittima detenzione di partecipazioni
Iacopo Cavallini;Maria Orsetti;Edoardo Rivola
2020-01-01
Abstract
La precisa individuazione del perimetro del controllo pubblico rappresenta uno dei fattori più critici per gli operatori, in ragione degli effetti che ne conseguono sull’applicazione delle molteplici norme pubblicistiche. Le difficoltà più rilevanti nel definire i confini del controllo riguardano il caso del c.d. controllo congiunto di società a partecipazione mista pubblico-privata, rispetto al quale i recenti interventi della giurisprudenza della Corte dei conti e della Struttura di controllo e monitoraggio presso il MEF prevista dall’art. 15 del TUSP hanno il pregio, seppur con posizioni non uniformi, di aver fornito indicazioni importanti ai fini dell’applicazione del D.Lgs. n. 175/2016. Essere all’interno del perimetro del controllo non è di poco conto, comportando, infatti l’assoggettamento sia delle PA socie, che delle società stesse e dei loro organi, a tutta una serie di vincoli e impone, altresì, l’individuazione di strumenti istituzionalizzati (Statuto o patti parasociali) che assicurino il coordinamento dell’attività di control governance tra i soci pubblici, al fine di legittimare la detenzione delle rispettive partecipazioni. Ciò appare imprescindibile, sulla base di un ragionamento logico-sistemico sostenuto dalla giurisprudenza della Corte dei conti e del Consiglio di Stato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.