Come è stato più volte notato, la cosiddetta “parabola del figliol prodigo” è il riferimento biblico che compare più frequentemente nei drammi di William Shakespeare. Molto diversi, però, sono i modi in cui questa ricorrente tematica fa la sua apparizione nei lavori del drammaturgo elisabettiano. Particolarmente interessante è seguirne l’evoluzione dai drammi dedicati alla giovinezza scapestrata di Enrico V a King Lear, tragedia della maturità shakespeariana in cui, in modo variegato e originale, vengono sfruttate tutte le potenzialità dell’episodio evangelico e si arriva a una piena accettazione, in chiave tutta umana, però, del messaggio salvifico in esso contentuto. Qui quella che per tutto il Cinquecento era stata, semplicemente e invariabilmente, parabola della trasgressione diventa, veramente e compiutamente, parabola della misericordia.
Figli e...padri 'prodighi' in William Shakespeare
Caputo, Nicoletta
2020-01-01
Abstract
Come è stato più volte notato, la cosiddetta “parabola del figliol prodigo” è il riferimento biblico che compare più frequentemente nei drammi di William Shakespeare. Molto diversi, però, sono i modi in cui questa ricorrente tematica fa la sua apparizione nei lavori del drammaturgo elisabettiano. Particolarmente interessante è seguirne l’evoluzione dai drammi dedicati alla giovinezza scapestrata di Enrico V a King Lear, tragedia della maturità shakespeariana in cui, in modo variegato e originale, vengono sfruttate tutte le potenzialità dell’episodio evangelico e si arriva a una piena accettazione, in chiave tutta umana, però, del messaggio salvifico in esso contentuto. Qui quella che per tutto il Cinquecento era stata, semplicemente e invariabilmente, parabola della trasgressione diventa, veramente e compiutamente, parabola della misericordia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.