“Let Nature Speak for Itself” è il leitmotiv che dalla metà dell’Ottocento accompagna l’affermazione della rappresentazione fotografica, ritenuta in grado di vedere la realtà meglio dell’occhio umano. Oggi siamo nella situazione in cui occorre prendere atto della trasformazione in atto, aggiornando i paradigmi di lettura, visione, interpretazione delle immagini. All’interno di una cultura digitale, dunque, le trasformazioni giungono a riguardare fondamentalmente le modalità della nostra rappresentazione della realtà. Alcuni interrogativi accompagnano tali trasformazioni. In primo luogo, che cosa ne è della oggettività che accompagnava il riferimento alle immagini analogiche? Quali sono le implicazioni sul soggetto della rappresentazione e, più in generale, in che modo deve essere pensata l’identità mediale, ovvero l’identità di coloro che partecipano al contesto digitale?
LET NATURE SPEAK FOR ITSELF: PARADIGMI DELLA RAPPRESENTAZIONE E IDENTITÀ MEDIALE
GIOVANNI SCARAFILE
2020-01-01
Abstract
“Let Nature Speak for Itself” è il leitmotiv che dalla metà dell’Ottocento accompagna l’affermazione della rappresentazione fotografica, ritenuta in grado di vedere la realtà meglio dell’occhio umano. Oggi siamo nella situazione in cui occorre prendere atto della trasformazione in atto, aggiornando i paradigmi di lettura, visione, interpretazione delle immagini. All’interno di una cultura digitale, dunque, le trasformazioni giungono a riguardare fondamentalmente le modalità della nostra rappresentazione della realtà. Alcuni interrogativi accompagnano tali trasformazioni. In primo luogo, che cosa ne è della oggettività che accompagnava il riferimento alle immagini analogiche? Quali sono le implicazioni sul soggetto della rappresentazione e, più in generale, in che modo deve essere pensata l’identità mediale, ovvero l’identità di coloro che partecipano al contesto digitale?I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.