Il saggio intende presentare le maggiori direttrici di riflessione e ricerca di Didier Fassin e Richard Rechtman, disegnandone una tradizione intellettuale. Il nucleo essenziale consiste nel far emergere come, da una parte, la denaturalizzazione delle categorie sociali - tra le quali, il trauma - derivi da una riflessione morale sulle pratiche sociali del mondo contemporaneo e, dall'altra, su come un certo modo non ideologico di costruire i problemi di analisi possa essere considerato, nel segno dell'opera di Michel Foucault, una forma di pensiero critico.

L'ermeneutica infinita

Luigigiovanni Quarta
2020-01-01

Abstract

Il saggio intende presentare le maggiori direttrici di riflessione e ricerca di Didier Fassin e Richard Rechtman, disegnandone una tradizione intellettuale. Il nucleo essenziale consiste nel far emergere come, da una parte, la denaturalizzazione delle categorie sociali - tra le quali, il trauma - derivi da una riflessione morale sulle pratiche sociali del mondo contemporaneo e, dall'altra, su come un certo modo non ideologico di costruire i problemi di analisi possa essere considerato, nel segno dell'opera di Michel Foucault, una forma di pensiero critico.
2020
Quarta, Luigigiovanni
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/1049544
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