In questo capitolo, a partire da elementi conoscitivi emersi da ricerche sul campo nei contesti penitenziari italiano e spagnolo, consapevoli del carattere esemplificativo delle argomentazioni proposte, dedicheremo attenzione ad una delle attività nello spazio della pena che maggiormente simboleggia il recupero di un’autonomia di pensiero: lo studio, e nel caso specifico i percorsi di studio universitario. Il tempo utilizzato dai detenuti in questa attività rappresenta simbolicamente l’opportunità di ricostruire una nuova identità futura, un’esperienza che serve a confrontare il passato che ha portato alla detenzione, sia con la punizione presente che con il futuro in una libertà idealizzata. Un’azione che “cuce il tempo”.
Quotidianità recluse: lo studio come pratica di resistenza in un'istituzione totale
Pastore Gerardo;
2020-01-01
Abstract
In questo capitolo, a partire da elementi conoscitivi emersi da ricerche sul campo nei contesti penitenziari italiano e spagnolo, consapevoli del carattere esemplificativo delle argomentazioni proposte, dedicheremo attenzione ad una delle attività nello spazio della pena che maggiormente simboleggia il recupero di un’autonomia di pensiero: lo studio, e nel caso specifico i percorsi di studio universitario. Il tempo utilizzato dai detenuti in questa attività rappresenta simbolicamente l’opportunità di ricostruire una nuova identità futura, un’esperienza che serve a confrontare il passato che ha portato alla detenzione, sia con la punizione presente che con il futuro in una libertà idealizzata. Un’azione che “cuce il tempo”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.