Negli ultimi decenni, abbiamo assistito ad una crescente attenzione da parte dei principali paesi Ocse nei confronti delle politiche agro-ambientali (Baylis et al., 2007). L’Unione Europea (UE), l’Australia (Aus) e gli Stati Uniti (US) hanno introdotto all’interno delle rispettive politiche agricole, attraverso l’utilizzo di crescenti risorse finanziarie, misure capaci di conciliare le esigenze produttive e di mercato con la conservazione dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile. Un’attenta lettura di questo cambiamento, attraverso i principali programmi1 attuati in UE, Aus e US, evidenzia obiettivi generali e tratti comuni nei percorsi seguiti, ma anche numerose differenze. In questo paesaggio normativo diversi possono essere i fattori che hanno influenzato la natura degli obiettivi e delle priorità dei programmi attuati, come: i diversi valori ambientali, la natura dei diritti di proprietà legati all’utilizzo delle risorse naturali, e il livello di consapevolezza della società civile nei confronti delle problematiche stesse. Di conseguenza diverso è stato anche il mix delle politiche adottate e diversi sono stati gli strumenti messi in campo per affrontare le principali problematiche ambientali. Un aspetto comune, di cruciale importanza per tutti i programmi analizzati, riguarda l’efficienza e l’efficacia delle misure e dei pagamenti agro-ambientali. A livello Europeo, nonostante il dibattito in letteratura sulla possibilità di migliorare il rapporto costo-efficacia degli schemi agro-ambientali mediante pagamenti basati su aste di contratti, non ci sono state ancora sperimentazioni ne applicazioni concrete. In Australia e negli Stati Uniti invece, già da diversi anni, tali strumenti vengono impiegati con successo nei principali programmi agro-ambientali. L’obiettivo di questo contributo è di trarre insegnamento dalle soluzioni alternative nel disegno dei pagamenti adottate nei principali programmi agro-ambientali in Australia e negli Stati Uniti e valutare la possibilità per i programmi UE di introdurre in via sperimentale le aste di contratti al fine di ridurre le rendite informative degli agricoltori e aumentare l’efficienza delle misure. Secondo Glebe (2008) e Vojtech (2010), il limite di bilancio imposto alla spesa per le politiche agro-ambientali costituisce una sfida per la ricerca di soluzioni con un buon rapporto costi efficacia nell’affrontare le questioni agro-ambientali.
Le politiche agro- ambientali in Europa, America e Australia: quale potenziale per lo sviluppo di aste di contratti in Europa
Vergamini D.
;
2015-01-01
Abstract
Negli ultimi decenni, abbiamo assistito ad una crescente attenzione da parte dei principali paesi Ocse nei confronti delle politiche agro-ambientali (Baylis et al., 2007). L’Unione Europea (UE), l’Australia (Aus) e gli Stati Uniti (US) hanno introdotto all’interno delle rispettive politiche agricole, attraverso l’utilizzo di crescenti risorse finanziarie, misure capaci di conciliare le esigenze produttive e di mercato con la conservazione dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile. Un’attenta lettura di questo cambiamento, attraverso i principali programmi1 attuati in UE, Aus e US, evidenzia obiettivi generali e tratti comuni nei percorsi seguiti, ma anche numerose differenze. In questo paesaggio normativo diversi possono essere i fattori che hanno influenzato la natura degli obiettivi e delle priorità dei programmi attuati, come: i diversi valori ambientali, la natura dei diritti di proprietà legati all’utilizzo delle risorse naturali, e il livello di consapevolezza della società civile nei confronti delle problematiche stesse. Di conseguenza diverso è stato anche il mix delle politiche adottate e diversi sono stati gli strumenti messi in campo per affrontare le principali problematiche ambientali. Un aspetto comune, di cruciale importanza per tutti i programmi analizzati, riguarda l’efficienza e l’efficacia delle misure e dei pagamenti agro-ambientali. A livello Europeo, nonostante il dibattito in letteratura sulla possibilità di migliorare il rapporto costo-efficacia degli schemi agro-ambientali mediante pagamenti basati su aste di contratti, non ci sono state ancora sperimentazioni ne applicazioni concrete. In Australia e negli Stati Uniti invece, già da diversi anni, tali strumenti vengono impiegati con successo nei principali programmi agro-ambientali. L’obiettivo di questo contributo è di trarre insegnamento dalle soluzioni alternative nel disegno dei pagamenti adottate nei principali programmi agro-ambientali in Australia e negli Stati Uniti e valutare la possibilità per i programmi UE di introdurre in via sperimentale le aste di contratti al fine di ridurre le rendite informative degli agricoltori e aumentare l’efficienza delle misure. Secondo Glebe (2008) e Vojtech (2010), il limite di bilancio imposto alla spesa per le politiche agro-ambientali costituisce una sfida per la ricerca di soluzioni con un buon rapporto costi efficacia nell’affrontare le questioni agro-ambientali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.