La relazione fra democrazia e leadership assume un ruolo centrale nel processo di riconfigurazione delle forme e degli attori della politica nella lunga, e non priva di contraddizioni, transizione dalla democrazia dei partiti e delle ideologie alla democrazia caratterizzata dai processi di personalizzazione della politica e della leadership di vertice (Cavalli 1992; Poguntke e Webb 2009; Karvonen 2010; Garzia 2014). La politica si è progressivamente destrutturata e la “progressiva separazione fra la sfera politica, culturale e occupazionale” ha determinato una trasformazione della politica delle identità, con il passaggio da identità sociali e cleavages riconoscibili a una de-differenziazione del conflitto rispetto al dato occupazionale e allo svilupparsi di conflitti ancorati alla dimensione centro-periferia e alla differenziazione dei modelli e degli stili di vita (Eisenstadt 2002, 135). Progressivamente la leadership ha assunto il ruolo di principale strumento di “ridefinizione del politico”, tanto da potersi richiamare l’affermazione weberiana per cui “la politica moderna è quella della leadership in azione” (Weber [1919] 2006, 9) in un contesto dove la democrazia si caratterizza per la dimensione plebiscitaria e disintermediata delle relazioni politiche. La centralità del tema della leadership nel processo democratico riflette prospettive diverse, nel rapporto tra legittimazione e potere, nella prospettiva di un “pregiudizio” nei confronti della leadership per l’eccessiva concentrazione di potere e le possibili derive da questo assunte, nel suo riconoscimento all’interno di una visione elitista del potere, e nel più generale tema della fiducia che il leader è capace di generare laddove si presentano processi di personalizzazione della politica e di concentrazione del potere in cariche monocratiche di vertice (Femia, Körösényi e Slomp 2009; Kane, Patapan e t’Hart 2009; Kane e Patapan 2012; Foley 2013).
Leadership e democrazia. Dalla democrazia plebiscitaria di Weber al plebiscitarismo populista
Viviani Lorenzo
2020-01-01
Abstract
La relazione fra democrazia e leadership assume un ruolo centrale nel processo di riconfigurazione delle forme e degli attori della politica nella lunga, e non priva di contraddizioni, transizione dalla democrazia dei partiti e delle ideologie alla democrazia caratterizzata dai processi di personalizzazione della politica e della leadership di vertice (Cavalli 1992; Poguntke e Webb 2009; Karvonen 2010; Garzia 2014). La politica si è progressivamente destrutturata e la “progressiva separazione fra la sfera politica, culturale e occupazionale” ha determinato una trasformazione della politica delle identità, con il passaggio da identità sociali e cleavages riconoscibili a una de-differenziazione del conflitto rispetto al dato occupazionale e allo svilupparsi di conflitti ancorati alla dimensione centro-periferia e alla differenziazione dei modelli e degli stili di vita (Eisenstadt 2002, 135). Progressivamente la leadership ha assunto il ruolo di principale strumento di “ridefinizione del politico”, tanto da potersi richiamare l’affermazione weberiana per cui “la politica moderna è quella della leadership in azione” (Weber [1919] 2006, 9) in un contesto dove la democrazia si caratterizza per la dimensione plebiscitaria e disintermediata delle relazioni politiche. La centralità del tema della leadership nel processo democratico riflette prospettive diverse, nel rapporto tra legittimazione e potere, nella prospettiva di un “pregiudizio” nei confronti della leadership per l’eccessiva concentrazione di potere e le possibili derive da questo assunte, nel suo riconoscimento all’interno di una visione elitista del potere, e nel più generale tema della fiducia che il leader è capace di generare laddove si presentano processi di personalizzazione della politica e di concentrazione del potere in cariche monocratiche di vertice (Femia, Körösényi e Slomp 2009; Kane, Patapan e t’Hart 2009; Kane e Patapan 2012; Foley 2013).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.