L’attuazione delle misure personali e patrimoniali nelle crisi familiari è inadeguata e insoddisfacente. Ecco allora l’importanza di prevenire il contenzioso, ricorrendo a misure flessibili e in grado di adattarsi al tempo che scorre, nonché di anticipare l’inadempimento, cercando di coartare la volontà dell’obbligato, affinché tenga il comportamento dovuto. Per arginare l’insorgere del conflitto, viene in considerazione la méthode Renard e, in particolare, il compte enfant(s) introdotto recentemente in Belgio, per regolare il contributo al mantenimento del figlio/i, dimostrando anche di potersi adattare alle mutevoli esigenze di spesa, rafforzando la reciproca fiducia tra i coniugi, senza il timore di un utilizzo improprio, cioè personale, di eventuali «eccedenze» rispetto alle reali ed effettive esigenze del figlio. Per evitare l’inadempimento, occorre far ricorso alle misure coercitive della volontà dell’obbligato, con l’avvertenza che si intende fare riferimento non soltanto alle misure di esecuzione indi-retta, che implicano una sanzione, ma, più in generale, a tutti gli strumenti che possono essere ricondotti alla Rechtszwangstheorie, ricadenti sotto la Nötigungstatbestand. La coercizione può essere ot-tenuta con misure di disturbo (come, ad es., l’iscrizione di ipoteca giudiziale ex art. 156 comma 5, c.c. ed ex art. 8, comma 2, l. 898/1970), o con la minaccia di applicazione di sanzioni. La scelta tra le une o le altre, specie se lasciata all’avente diritto, deve essere accompagnata da adeguati contrappesi. In particolare, le misure di disturbo devono rispondere al «principio di non eccedenza», per evitare abusi.

L’«ECCEDENZA» NELLA CRISI FAMILIARE

buoncristiani dino
2020-01-01

Abstract

L’attuazione delle misure personali e patrimoniali nelle crisi familiari è inadeguata e insoddisfacente. Ecco allora l’importanza di prevenire il contenzioso, ricorrendo a misure flessibili e in grado di adattarsi al tempo che scorre, nonché di anticipare l’inadempimento, cercando di coartare la volontà dell’obbligato, affinché tenga il comportamento dovuto. Per arginare l’insorgere del conflitto, viene in considerazione la méthode Renard e, in particolare, il compte enfant(s) introdotto recentemente in Belgio, per regolare il contributo al mantenimento del figlio/i, dimostrando anche di potersi adattare alle mutevoli esigenze di spesa, rafforzando la reciproca fiducia tra i coniugi, senza il timore di un utilizzo improprio, cioè personale, di eventuali «eccedenze» rispetto alle reali ed effettive esigenze del figlio. Per evitare l’inadempimento, occorre far ricorso alle misure coercitive della volontà dell’obbligato, con l’avvertenza che si intende fare riferimento non soltanto alle misure di esecuzione indi-retta, che implicano una sanzione, ma, più in generale, a tutti gli strumenti che possono essere ricondotti alla Rechtszwangstheorie, ricadenti sotto la Nötigungstatbestand. La coercizione può essere ot-tenuta con misure di disturbo (come, ad es., l’iscrizione di ipoteca giudiziale ex art. 156 comma 5, c.c. ed ex art. 8, comma 2, l. 898/1970), o con la minaccia di applicazione di sanzioni. La scelta tra le une o le altre, specie se lasciata all’avente diritto, deve essere accompagnata da adeguati contrappesi. In particolare, le misure di disturbo devono rispondere al «principio di non eccedenza», per evitare abusi.
2020
Buoncristiani, Dino
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/1057801
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