Tra fine giugno e fine luglio 2020 la vita ha cominciato a scorrere quasi come prima, dopo la pausa del lockdown imposta dal coronavirus. Alla paura è subentrata la voglia di ripresa, legata anche ad impellenti esigenze di carattere economico, con modalità che fanno fortemente dubitare sul fatto che l’emergenza-pandemia abbia provocato seri ripensamenti sul nostro precedente stile di vita. Eppure, qualcosa andrebbe, forse, realmente cambiato nel nostro modello di vita e di sviluppo, e non sulla spinta dell’eccezionalità di una situazione, ma nell’ottica di un’impostazione che sia capace di tener conto della precarietà di una dimensione esistenziale, prima ancora che economico-sociale, con cui gli imprevedibili eventi di quest’anno particolare ci hanno messo a confronto.
Quando siamo scesi dal mondo per un momento
fabio dei
2020-01-01
Abstract
Tra fine giugno e fine luglio 2020 la vita ha cominciato a scorrere quasi come prima, dopo la pausa del lockdown imposta dal coronavirus. Alla paura è subentrata la voglia di ripresa, legata anche ad impellenti esigenze di carattere economico, con modalità che fanno fortemente dubitare sul fatto che l’emergenza-pandemia abbia provocato seri ripensamenti sul nostro precedente stile di vita. Eppure, qualcosa andrebbe, forse, realmente cambiato nel nostro modello di vita e di sviluppo, e non sulla spinta dell’eccezionalità di una situazione, ma nell’ottica di un’impostazione che sia capace di tener conto della precarietà di una dimensione esistenziale, prima ancora che economico-sociale, con cui gli imprevedibili eventi di quest’anno particolare ci hanno messo a confronto.File | Dimensione | Formato | |
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