Vent’anni fa l’età era considerata la cenerentola dei fattori di discriminazione. Nel contributo si dà conto di come essa possa oggi ritenersi al contrario uno dei più rilevanti tra i fattori protetti: in primo luogo la sua espressa tipizzazione nella normativa UE, avvenuta nel 2000, ma soprattutto la numerosità e rilevanza delle sentenze apparse a partire dal 2005 ne sono la prova. Dalla disamina emerge l’importanza del dialogo multilevel intessuto su questo tema tra le corti dell’ordinamento europeo e quelle dell’ordinamento interno. Si dà anzitutto conto di alcuni noti leading cases che hanno tracciato il percorso, in seguito vengono richiamate le pronunce più recenti che hanno ritenuto discriminatorio un trattamento differenziato tra lavoratori e/o lavoratrici distinguibili solo per l’età e che, nel caso delle pronunce europee, hanno di norma considerato la normativa interna che prevedeva tale trattamento in contrasto con quella europea, richiedendo la disapplicazione della prima. Questo percorso, che non trascura i casi di discriminazione per età giustificata da una finalità legittima, viene condotto con particolare riferimento ad alcuni istituti volta a volta rilevanti (pensionamento, contratti dei giovani, lavoro a chiamata, etc.).

Discriminazione per età: orientamenti nazionali ed europei

Simone D'Ascola
2018-01-01

Abstract

Vent’anni fa l’età era considerata la cenerentola dei fattori di discriminazione. Nel contributo si dà conto di come essa possa oggi ritenersi al contrario uno dei più rilevanti tra i fattori protetti: in primo luogo la sua espressa tipizzazione nella normativa UE, avvenuta nel 2000, ma soprattutto la numerosità e rilevanza delle sentenze apparse a partire dal 2005 ne sono la prova. Dalla disamina emerge l’importanza del dialogo multilevel intessuto su questo tema tra le corti dell’ordinamento europeo e quelle dell’ordinamento interno. Si dà anzitutto conto di alcuni noti leading cases che hanno tracciato il percorso, in seguito vengono richiamate le pronunce più recenti che hanno ritenuto discriminatorio un trattamento differenziato tra lavoratori e/o lavoratrici distinguibili solo per l’età e che, nel caso delle pronunce europee, hanno di norma considerato la normativa interna che prevedeva tale trattamento in contrasto con quella europea, richiedendo la disapplicazione della prima. Questo percorso, che non trascura i casi di discriminazione per età giustificata da una finalità legittima, viene condotto con particolare riferimento ad alcuni istituti volta a volta rilevanti (pensionamento, contratti dei giovani, lavoro a chiamata, etc.).
2018
D'Ascola, Simone
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/1062980
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact