Il presente lavoro di ricerca vuole provare a ricostruire i vari strumenti (vecchi e nuovi) messi in campo dall’Unione europea per superare gli effetti economico-sociali della crisi pandemica sostenendo la domanda dei paesi membri, senza, al contempo, danneggiare il complesso sistema di equilibri economici e finanziari su cui si regge l’eurozona, ed in particolare i vincoli alle politiche di bilancio dei paesi dell’Unione europea, previsti dal patto di stabilità e crescita, “emergenzialmente” sospeso per la prima volta. La ricerca va, dunque, a toccare politiche monetarie e politiche fiscali, a dimostrazione della stretta correlazione tra le due, sia perché queste si differenziano fortemente a seconda dell’impatto che hanno sul debito pubblico del singolo stato membro. Proprio per questo motivo, appare prioritario procedere all’esame delle politiche monetarie di emergenza messe in campo dalla banca centrale europea (d’ora in poi BCE), peraltro già utilizzate in precedenza quale risposta al c.d. “Stato delle crisi” del 2007-2008, per poi procedere all’esame degli altri strumenti più strettamente finanziari quali il MES nella sua evoluzione “sanitaria”, ed il Recovery fund, concretizzatosi nel c.d. piano Next generation EU.

Politiche monetarie e fiscali europee ai tempi del coronavirus: riflessioni a margine

MANZETTI VANESSA
2019-01-01

Abstract

Il presente lavoro di ricerca vuole provare a ricostruire i vari strumenti (vecchi e nuovi) messi in campo dall’Unione europea per superare gli effetti economico-sociali della crisi pandemica sostenendo la domanda dei paesi membri, senza, al contempo, danneggiare il complesso sistema di equilibri economici e finanziari su cui si regge l’eurozona, ed in particolare i vincoli alle politiche di bilancio dei paesi dell’Unione europea, previsti dal patto di stabilità e crescita, “emergenzialmente” sospeso per la prima volta. La ricerca va, dunque, a toccare politiche monetarie e politiche fiscali, a dimostrazione della stretta correlazione tra le due, sia perché queste si differenziano fortemente a seconda dell’impatto che hanno sul debito pubblico del singolo stato membro. Proprio per questo motivo, appare prioritario procedere all’esame delle politiche monetarie di emergenza messe in campo dalla banca centrale europea (d’ora in poi BCE), peraltro già utilizzate in precedenza quale risposta al c.d. “Stato delle crisi” del 2007-2008, per poi procedere all’esame degli altri strumenti più strettamente finanziari quali il MES nella sua evoluzione “sanitaria”, ed il Recovery fund, concretizzatosi nel c.d. piano Next generation EU.
2019
Manzetti, Vanessa
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/1065463
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