Il contributo si propone di analizzare i principali interventi normativi che, nell’ambito della legislazione nazionale di contrasto alla crisi sanitaria, hanno riguardato l’impresa pubblica. Gli Autori si interrogano sugli eventuali profili di novità che investono questo istituto, proponendone dapprima una lettura in chiave storica, per cogliere analogie e differenze con il passato. Il lavoro si sofferma poi su una possibile ricostruzione teorica che sappia andare oltre la distinzione troppo netta tra regolazione e gestione diretta dell’attività economica. Si cerca quindi di porre a sistema le recenti disposizioni dell’ordinamento interno con l’evolversi delle misure europee di sostegno al mercato unico. Nel quadro così delineato sembra possibile assegnare un rinnovato ruolo all’impresa pubblica che può divenire mezzo di una nuova stagione di programmazione economica, sviluppata a livello europeo e finalizzata alla promozione dell’innovazione. Gli obiettivi di azione sono dunque stabiliti dal decisore politico, a disegnare l’evolversi dei futuri mercati, aperti e concorrenziali, ma beneficiari della valorizzazione della ricerca in settori specifici. Ampliandosi gli spazi per promuovere valori, quali l’ambiente e la salute, al vertice della gerarchia assiologica rinvenibile negli stessi Trattati, pare realizzabile un miglior coordinamento tra diritto antitrust, regolazione e politica industriale. Tutto questo sembra in via di realizzazione grazie al confronto circolare tra le istituzioni, europee e nazionali, in un processo di integrazione costante, che muove dalla programmazione del bilancio europeo, rafforzata dal fondo Next Generation Eu, sfruttando i processi decisionali derivanti dalla governance comune dell’Unione.
Stato che innova e Stato che ristruttura. Prospettive dell’impresa pubblica dopo la pandemia
Michela Passalacqua;Benedetta Celati
2020-01-01
Abstract
Il contributo si propone di analizzare i principali interventi normativi che, nell’ambito della legislazione nazionale di contrasto alla crisi sanitaria, hanno riguardato l’impresa pubblica. Gli Autori si interrogano sugli eventuali profili di novità che investono questo istituto, proponendone dapprima una lettura in chiave storica, per cogliere analogie e differenze con il passato. Il lavoro si sofferma poi su una possibile ricostruzione teorica che sappia andare oltre la distinzione troppo netta tra regolazione e gestione diretta dell’attività economica. Si cerca quindi di porre a sistema le recenti disposizioni dell’ordinamento interno con l’evolversi delle misure europee di sostegno al mercato unico. Nel quadro così delineato sembra possibile assegnare un rinnovato ruolo all’impresa pubblica che può divenire mezzo di una nuova stagione di programmazione economica, sviluppata a livello europeo e finalizzata alla promozione dell’innovazione. Gli obiettivi di azione sono dunque stabiliti dal decisore politico, a disegnare l’evolversi dei futuri mercati, aperti e concorrenziali, ma beneficiari della valorizzazione della ricerca in settori specifici. Ampliandosi gli spazi per promuovere valori, quali l’ambiente e la salute, al vertice della gerarchia assiologica rinvenibile negli stessi Trattati, pare realizzabile un miglior coordinamento tra diritto antitrust, regolazione e politica industriale. Tutto questo sembra in via di realizzazione grazie al confronto circolare tra le istituzioni, europee e nazionali, in un processo di integrazione costante, che muove dalla programmazione del bilancio europeo, rafforzata dal fondo Next Generation Eu, sfruttando i processi decisionali derivanti dalla governance comune dell’Unione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.