Il saggio intende mettere in luce i percorsi che condussero due lombardi, il notaio Giovannino da Cremona e il vicario Giovanni da Milano, nella Volterra trecentesca. Entrambi occuparono posizioni chiave nella Chiesa volterrana, l’uno diventando vicario del vescovo-eletto Aimerico Cathy, l’altro diventando notaio curiale. L’orizzonte storiografico è quello della mobilità del personale qualificato nell’Italia trecentesca, finora indagata soprattutto per il funzionariato laico, molto meno per quello ecclesiastico.
Su alcune presenze lombarde nella Chiesa volterrana del Trecento: Giovanni da Milano e Giovannino da Cremona
Jacopo Paganelli
2020-01-01
Abstract
Il saggio intende mettere in luce i percorsi che condussero due lombardi, il notaio Giovannino da Cremona e il vicario Giovanni da Milano, nella Volterra trecentesca. Entrambi occuparono posizioni chiave nella Chiesa volterrana, l’uno diventando vicario del vescovo-eletto Aimerico Cathy, l’altro diventando notaio curiale. L’orizzonte storiografico è quello della mobilità del personale qualificato nell’Italia trecentesca, finora indagata soprattutto per il funzionariato laico, molto meno per quello ecclesiastico.File in questo prodotto:
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