L’area a sud della cattedrale di S. Maria è stata oggetto di indagini Ground-Penetra-ting Radar con lo scopo di individuare possibili strutture archeologiche riferibili alla complessa storia costruttiva dell’edificio, fra l’altro edificato su una domus romana di epoca repubblicana. I risultati ottenuti sono coerenti con numerose strutture ed orizzonti riflettenti i segnali radar, molti dei quali interpretabili come elementi archeologici. Sono state interpretate strutture murarie, localmente associate a ma-teriale di crollo, con sviluppi lineari anche di diversi metri. Oltre alle caratteristiche di coerenza spaziale (continuità e linearità), determinanti da un punto di vista in-terpretativo sono stati i rapporti di ortogonalità e parallelismo che alcune di queste strutture mostravano. La profondità di esplorazione raggiunta è stata di circa 250 cm dal piano di campagna, con gran parte delle evidenze concentrate nei primi 200 cm. L’esistenza di dati di scavo nell’adiacente cattedrale di S. Maria ha permesso alcune possibili correlazioni. Risulta evidente una continuazione verso sud della struttura che compone la facciata della chiesa dall’età paleocristiana/bizantina fino ai rifacimenti romanici. Appare confermata l’esistenza di un’area aperta immediata-mente a sud della basilica, come indicato da scavi precedenti. L’esistenza di strutture archeologiche a quote inferiori a 2 m slm segnala che l’impianto della domus roma-na è più esteso di quanto conosciuto.

Indagine Ground-Penetrating-Radar nell'area adiacente alla di S. Maria a Luni

Adriano Ribolini
Conceptualization
2020-01-01

Abstract

L’area a sud della cattedrale di S. Maria è stata oggetto di indagini Ground-Penetra-ting Radar con lo scopo di individuare possibili strutture archeologiche riferibili alla complessa storia costruttiva dell’edificio, fra l’altro edificato su una domus romana di epoca repubblicana. I risultati ottenuti sono coerenti con numerose strutture ed orizzonti riflettenti i segnali radar, molti dei quali interpretabili come elementi archeologici. Sono state interpretate strutture murarie, localmente associate a ma-teriale di crollo, con sviluppi lineari anche di diversi metri. Oltre alle caratteristiche di coerenza spaziale (continuità e linearità), determinanti da un punto di vista in-terpretativo sono stati i rapporti di ortogonalità e parallelismo che alcune di queste strutture mostravano. La profondità di esplorazione raggiunta è stata di circa 250 cm dal piano di campagna, con gran parte delle evidenze concentrate nei primi 200 cm. L’esistenza di dati di scavo nell’adiacente cattedrale di S. Maria ha permesso alcune possibili correlazioni. Risulta evidente una continuazione verso sud della struttura che compone la facciata della chiesa dall’età paleocristiana/bizantina fino ai rifacimenti romanici. Appare confermata l’esistenza di un’area aperta immediata-mente a sud della basilica, come indicato da scavi precedenti. L’esistenza di strutture archeologiche a quote inferiori a 2 m slm segnala che l’impianto della domus roma-na è più esteso di quanto conosciuto.
2020
Ribolini, Adriano
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