Il testo prende in esame lo stato e analizza gli sviluppi della pittura del primo Settecento a Lucca, Pisa e Siena, confrontando la produzione figurativa vera e propria con le indicazioni ricavabili dalle fonti (trattati d’arte, resoconti di viaggio, lettere). Largo spazio è lasciato all’analisi dei rapporti che legarono gli artisti e i nobili lucchesi, in particolar modo indagando le azioni di patrocinio e mecenatismo coi quali questi favorirono la formazione, fuori città, dei primi (Lombardi, Brugieri, De Santi, Luchi in particolar modo). La ricerca si è giovata della scoperta delle note autobiografiche che questi pittori avevano inviato all’erudito lucchese Bernardi, e del commento di alcune parti del Viaggio in Toscana, scritto dal pittore ed erudito G. C. Martini, che soggiornò per lunghi anni a Lucca. Ne emerge un quadro complessivo in cui la pittura e le arti in genere risultano implicate e subordinate al costituirsi di un orizzonte di ‘sociabilita’. La situazione pisana è indagata riflettendo sullo specifico caso costituito dal rapporto di protezione che legò i fratelli Melani ad Orazio Felice della Seta e, per suo tramite, a Lorenzo Magalotti. In tal modo sono stati descritti i legami complessi che integrano l’attività dei due pittori alle esigenze della committenza cittadina e alle direttive di gusto imposte nella città capitale, Firenze. In modo similare è stata indagata l’attività di patrocinio che i Medici esercitarono sul pittore Nasini, favorendo la sua formzaione perfezionamento con soggiorni a Roma e Venezia. La lettura sistematica del carteggio intercorso tra l’artista e suoi benefattori mostra in maniera lampante quanto, al costituirsi delle caratteristiche della sua pittura, abbiano contribuito le esigenze e i desideri dei membri delle Corte graducale.
Pittura tra Lucca, Pisa e Siena
AMBROSINI, ALBERTO
2006-01-01
Abstract
Il testo prende in esame lo stato e analizza gli sviluppi della pittura del primo Settecento a Lucca, Pisa e Siena, confrontando la produzione figurativa vera e propria con le indicazioni ricavabili dalle fonti (trattati d’arte, resoconti di viaggio, lettere). Largo spazio è lasciato all’analisi dei rapporti che legarono gli artisti e i nobili lucchesi, in particolar modo indagando le azioni di patrocinio e mecenatismo coi quali questi favorirono la formazione, fuori città, dei primi (Lombardi, Brugieri, De Santi, Luchi in particolar modo). La ricerca si è giovata della scoperta delle note autobiografiche che questi pittori avevano inviato all’erudito lucchese Bernardi, e del commento di alcune parti del Viaggio in Toscana, scritto dal pittore ed erudito G. C. Martini, che soggiornò per lunghi anni a Lucca. Ne emerge un quadro complessivo in cui la pittura e le arti in genere risultano implicate e subordinate al costituirsi di un orizzonte di ‘sociabilita’. La situazione pisana è indagata riflettendo sullo specifico caso costituito dal rapporto di protezione che legò i fratelli Melani ad Orazio Felice della Seta e, per suo tramite, a Lorenzo Magalotti. In tal modo sono stati descritti i legami complessi che integrano l’attività dei due pittori alle esigenze della committenza cittadina e alle direttive di gusto imposte nella città capitale, Firenze. In modo similare è stata indagata l’attività di patrocinio che i Medici esercitarono sul pittore Nasini, favorendo la sua formzaione perfezionamento con soggiorni a Roma e Venezia. La lettura sistematica del carteggio intercorso tra l’artista e suoi benefattori mostra in maniera lampante quanto, al costituirsi delle caratteristiche della sua pittura, abbiano contribuito le esigenze e i desideri dei membri delle Corte graducale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.